Skip to main content

Azienda licenzia sindacalista, ma tribunale ribalta tutto: il verdetto

MARCIANISE. Il giudice della sezione lavoro del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Roberta Gambardella ha decretato la condotta antisindacale dell’azienda Getra Power spa, che ha lo stabilimento a Marcianise, in relazione al licenziamento del delegato della Fiom-Cgil Massimiliano Basile, eletto rappresentante sindacale unitario nel luglio 2021 e licenziato pochi mesi dopo, nel dicembre scorso, salvo poi essere riammesso ma solo formalmente in azienda in seguito al provvedimento giudiziale.

A darne notizia, nel corso di una conferenza stampa tenuta alla sede della Cgil di Caserta, il segretario generale della Camera del Lavoro casertana Matteo Coppola, il segretario della sigla dei metalmeccanici Fiom-Cgil Francesco Percuoco e l’avvocato del sindacato Raffaele Ferrara, che ha curato il ricorso al giudice; presenti anche il segretario di Fiom-Cgil Campania Massimiliano Guglielmi e i segretari di altre categorie, da Irene Velotti (Fillea-Cgil) a Enzo Bellopede (Filcams-Cgil). Per il giudice il comportamento della Getra è stato antisindacale per violazione dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori e dell’articolo 14 dell’accordo interconfederale del 1966, che obbliga il datore di lavoro ad attivare una tavolo di conciliazione con il sindacato prima di trasferire o licenziare un delegato sindacale; tavolo che non è mai stato attivato dalla Getra prima di licenziare Basile. Per il segretario generale della Cgil Matteo Coppola, “il licenziamento ha rappresentato un chiaro monito che la Getra ha voluto mandare agli altri lavoratori, affinchè non esercitino i loro diritti sindacali in una sigla autonoma come la Fiom-Cgil. Ma alla Getra diciamo che siamo pronti a confrontarci, ma sempre tenendo ferme le nostre prerogative costituzionali”. 

Basile era stato eletto rsu per la Fiom nel luglio 2021; un momento quasi “storico” visto che la sigla dei metalmeccanici della Cgil non era mai stata presente in Getra, dove invece ci sono delegati della Fim-Cisl. Oltre a Basile sono stati eletti in quota Fiom la scorsa estate anche un’altra quindicina di delegati su un totale di circa 100 addetti; Basile è stato poi licenziato quattro mesi e mezzo dopo in seguito a varie contestazioni, tra cui quella di non aver indossato indumenti di sicurezza. A gennaio la Cgil ha fatto ricorso e il 24 febbraio il giudice ha deciso che Basile andava reintegrato nel posto di lavoro; il giorno dopo il delegato è così potuto rientrare in azienda ma solo formalmente, in quanto la Getra lo ha esonerato dal rendere prestazione lavorativa.

Nel frattempo l’azienda che produce trasformatori elettrici medio-grandi in tutto il Mondo ha provveduto ad attivare quel tavolo di conciliazione che non aveva attivato in precedenza, al fine di ottenere il nullaosta per il licenziamento del delegato. Per il leader della Fiom-Cgil Caserta Percuoco, “quello della Getra è stato un ricatto occupazionale come ormai ne avvengono tanti sul territorio. Dall’esterno sembrava un’azienda illuminata e aperta al confronto con i sindacati per il bene dei lavoratori, ed invece non appena è entrata una sigla come la Fiom certi equilibri sono saltati, e il nostro delegato ha pagato per tutti”. Percuoco ha ricordato anche altri casi di accertate condotte antisindacali, come quello relativo ai 39 lavoratori della Fib di Teverola sospesi per aver scioperato. Per l’avvocato Ferrara, “attacchi così forti ai diritti dei lavoratori, tra cui quello allo sciopero, non avvenivano dagli anni ’80, molti datori di lavoro credono ormai di poter fare come vogliono”.