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Logista, vertice in Regione: l’ultimatum e lo spettro chiusura

 

 

MADDALONI. Si è tenuto ieri in Regione Campania il tavolo convocato sulla vertenza Logista, multinazionale spagnola del tabacco che ha deciso di chiudere il deposito di Maddaloni, con oltre cento lavoratori, tra diretti e indiretti, che rischiano il posto. Presenti il vice-presidente di Logista Italia, l’Assessore regionale alle Attività produttive e Lavoro, Antonio Marchiello, il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero e i segretari casertani delle sigle dei trasporti Filt-Cgil (Angelo Lustro) e Fit-Cisl (Pasquale Federico), e dell’agroalimentare come Flai-Cgil (Igor Prata).

L’azienda si è presa una pausa di riflessione e comunicherà le sue intenzioni nella riunione in programma per il 22 febbraio prossimo, mentre i sindacati hanno ribadito che la prima condizione per poter dialogare è la sospensione o meglio, la revoca, della decisione di chiudere il deposito di Maddaloni.

Intanto è confermato per il 21 febbraio lo sciopero nazionale di tutti i dipendenti, diretti e indiretti, di Logista, che ha quattro siti in Italia (Tortona, Anagni, Maddaloni e Catania) con circa 600 addetti coinvolti. Sulla vicenda sono intervenuti anche Sinistra Italiana e UGS Campania, che in una nota del coordinatore provinciale Antonio Dell’Aquila e di Paolo Napolitano di Ugs, parlano di “situazione incredibile e paradossale se si considera che Logista non è in situazione di crisi economica, ha i bilanci in ordine e lavora come appaltatore dello stato per il tramite dei Monopoli.

Si tratta di una vertenza emblematica del nostro territorio e del nostro tempo. Non si è soltanto scelta la macelleria sociale, ma si è scelta la desertificazione di un territorio che avrà inevitabilmente forti ripercussioni sul futuro lavorativo dei giovani in Campania. Non possiamo che appoggiare la protesta dei lavoratori di Logista e dei sindacati provinciali, in sciopero ed assemblea permanente dalla scorsa settimana”.