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Morti sul lavoro, Caserta tra le province più colpite. I DATI

 

CASERTA. I decessi sul lavoro da Covid segnalati all’Inail dall’inizio della pandemia sono 811, pari a un quarto degli infortuni sul lavoro con esito mortale denunciati da gennaio 2020, con un’incidenza dello 0,6% rispetto al complesso dei morti nazionali da Covid-19 comunicati dall’Iss alla stessa data. Lo rende noto l’Inail. Nel 2021 il calo dei casi mortali è stato del 57,2%. Oltre un quarto delle morti (25,8%) è avvenuto tra il personale sanitario e socio-assistenziale.La netta maggioranza dei decessi riguarda gli uomini (82,5%) tra 50-64 anni (71,0%), over 64 anni (18,6%) e 35-49 anni (9,8%), tra gli under 35 solo lo 0,6% dei morti.

I lavoratori stranieri sono il 9,6% del totale, con le comunità peruviana (15,4% dei decessi occorsi agli stranieri), albanese (11,5%) e rumena (7,7%) ai primi tre posti. A livello territoriale, più di un terzo dei casi mortali è concentrato nel Nord-Ovest (36,1%), seguito da Sud (26,1%), Centro (18,1%), Nord-Est (12,9%) e Isole (6,8%). Le province che contano più decessi da inizio pandemia sono quelle di Napoli (8,0%), Roma (7,8%), Milano (6,5%), Bergamo (6,3%), Torino (4,1%), Brescia (3,9%), Cremona e Genova (2,3% ciascuna), Bari, Caserta e Palermo (2,1% ciascuna), Parma e Salerno (2,0% ciascuna).

Rispetto ai 797 rilevati dal monitoraggio mensile precedente, i casi mortali sono 14 in più, di cui solo uno avvenuto a dicembre e i restanti 13 riconducibili ai mesi precedenti (otto avvenuti nel 2021 e cinque nel 2020). Per i decessi la percentuale di riconoscimento da parte dell’Inail delle denunce si attesta provvisoriamente al 63%.