Non potrà più avvicinarsi alla dipendente, una dirigente in carica al comune: per questo motivo, il sindaco di Chiaravalle in provincia di Ancona dovrà rivedere il suo modo di amministrare, non potendo, ad esempio, partecipare alle riunioni alle quali sarà presente anche la donna.
La notizia è stata diffusa a mezzo stampa in primis da QN e Corriere Adriatico, poi ripresa anche da Il Fatto Quotidiano. Il legale del sindaco Damiano Costantini, quest’ultimo eletto con una lista civica di centrosinistra, ha per il momento respinto le accuse al mittente, ma il gip, Carlo Masini, ha emesso un divieto di avvicinamento a meno di cento metri dalla dipendente.
La donna ha accusato il sindaco di stalking. I due avrebbero avuto una relazione poi conclusasi. In seguito, almeno stando alla ricostruzione dei magistrati, l’uomo avrebbe cominciato a perseguitare la dirigente comunale attraverso messaggi e aggressioni, soltanto di tipo verbale, sul luogo di lavoro. Un messaggio riportato da QN confermerebbe almeno quest’ultima accusa: “Come ti ho fatto arrivare alle stelle, ti porterò alle stalle”.
Adesso, dunque, per Costantini si spalanca uno scenario e dir poco inquietante: libertà limitata di circolazione all’interno del suo stesso Comune. L’opposizione, alla luce dello scandalo naturalmente sollevatosi in paese, spinge affinché la vicenda giudiziaria abbia i suoi effetti anche sul piano politico. Il legale del sindaco, però, non ha dubbi sull’innocenza del suo assistito ma ammette: Ha dovuto rivedere il suo modo di amministrare.