E’ una garanzia di successo Serena Rossi: tutto quello che tocca in televisione sembra trasformarsi in oro. Anche ‘La sposa’, nuova serie tv targata Rai, tiene incollati al teleschermo quasi 6 milioni di spettatori per più del 26% di share. E’ record di ascolti per un prodotto che, però, ha fatto storcere il naso a rappresentanti delle regioni coinvolte, il Veneto e la Calabria.
L’attrice di origini napoletane interpreta il personaggio di Maria, donna calabrese che accetta un matrimonio per procura pur di salvare la propria famiglia da una condizione di forte povertà. A quanto pare, però, il racconto che a molti è sembrato realistico aveva in sé i presupporti per una polemica esplosa sui social. Il presidente facente funzioni della regione Calabria Nino Spirlì non le manda a dire. Queste le sue parole:
“Parlano una strana lingua, che non corrisponde a nessuna delle lingue di Calabria. I matrimoni per procura si fanno al limit, per terre lontane – Americhe, Australia, Belgio… – e non per le regioni del Nord. Forse, alcune delle nostre Donne sono partite per il Piemonte, o la Valle d’Aosta e la Liguria, dove si erano già installati gruppi di Calabresi, ma Non per il Veneto, che era regione depressa più della Calabria”.
Per nulla soddisfatto dell’immagine che la fiction ha fornito della sua regione il presidente del Consiglio Regionale Ciambetti: “L’ambientazione e le caratterizzazioni sono scorrette e non fanno giustizia alle drammatiche pagine dell’emigrazione, pagine scritte anche dai veneti e non certo con i toni scelti nella fiction televisiva della Rai. Siamo davanti a una sorta di ‘cancel culture’ alla rovescia, una provocazione assurda”.