Il finale di Gomorra 5, dopo aver scatenato qualche polemica, ha messo a tacere tutti quelli per cui, nella serie tratta dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, al racconto della criminalità organizzata campana fossero stati sottratti la presenza dello Stato e l’epilogo quasi sempre tragico di scelte senza via d’uscita. Si sono accasciati sulla spiaggia Ciro Di Marzio e Genny Savastano, e con loro le figure negative che hanno avuto il compito di rappresentare.
Soltanto gli innocenti hanno potuto salvare la pelle. E’ stato il caso di Azzurra e di suo figlio, scappati per tempo su una barca verso un futuro migliore. Non soltanto loro, però, sono sfuggiti alle conseguenze della sanguinosa guerra tra clan. In molti, forse a causa della grande quantità di eventi condensati negli ultimi minuti di Gomorra 5, hanno perso di vista Carmelo Lo Diacono, reggente del clan di ‘O Galantommo interpretato dal bravissimo Vincenzo Borrelli.
Quest’ultimo, infatti, era andato a costituirsi per il tentato omicidio di Azzurra e di suo figlio Pietro, con lo scopo di far scagionare dalle accuse la vedova del suo boss defunto. Ecco chi altro è rimasto in vita, dunque. Potremmo dedurne che il suo sacrificio gli sia valso, secondo la logica seguita dagli autori, da purificazione per i crimini commessi. Questo, comunque, non muta il senso di un finale tragico ed estremamente chiaro: dall’efferata violenza non si fa ritorno. O, almeno, quasi mai.