Per qualche giorno ci ha trascinati di nuovo nello sconforto la notizia della comparsa di una nuova variante, detta Omicron o sudafricana, potenzialmente pericolosa e capace di aggirare la protezione fornita dal vaccino. Da quanto emerge da un’indagine condotta dai ricercatori del Massachussets Istitute of Technology, però, come riportato da il Giornale, potremmo dire che non tutto il male venga per nuocere.
E’ il prof. Matteo Bassetti, sui propri account social, a fare riferimento a questo studio per mostrare ai non addetti ai lavori lo spiraglio aperto dalla scoperta. Queste le sue parole: “Omicron ha acquisito un pezzetto genetico della normale influenza, se fosse così significa che il virus Covid si sta indebolendo“. La variante sudafricana, dunque, avrebbe inglobato in sé un tassello del comune raffreddore, divenendo così più riconoscibile dal nostro sistema immunitario.
Questo emerge chiaramente dalle parole dell’infettivologo: “Grazie a questa aggiunta di materiale genetico del virus del raffreddore è diventata più umana e meno animale rispetto al Covid iniziale. Per questo sfugge più facilmente al nostro sistema immunitario che non la riconosce come totalmente estranea”. L’indebolimento mediante integrazione è un fenomeno che gli esperti si attendevano da un po’. Ma bisogna restare cauti e non perdere di vista l’importanza, ancora cruciale, della vaccinazione in questa fase.