RECALE. Si spacca a metà il processo sulla gang recalese dello spaccio. Ieri è stato celebrato il primo appuntamento dopo la chiusura delle indagini e la fissazione dell’udienza preliminare. L’udienza è stata rinviata di due mesi per permettere agli avvocati di chiedere l’abbreviato.
Il 1° febbraio potrebbero essere in cinque ad optare per il rito veloce che, in caso di condanna, consente di ottenere la riduzione della pena: Giovanni e Alessandro Bervicato, Michelangelo Savarese, Marco Dolpino e probabilmente Manuel Scarfato. Per gli 4 ci sarà il rito ordinario.
E’ stato chiesto infatti il processo per detenzione ai fini di spaccio nei confronti di Alessandro Bervicato, 46 anni, di Caivano; Giovanni Bervicato, 41 anni, di Caivano; Antonio Braccio, 29 anni, di Recale; Marco Dolpino, 29 anni, di Caivano; Klodian Luku, 48 anni, di San Nicola la Strada; Fabio Massaro, 28 anni, di Recale; Federico Massaro, 25 anni, di Recale; Michelangelo Savarese, 55 anni, di Caivano; Manuel Scarfato, 35 anni, di Recale. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Nicola Russo, Marco Argirò, Alessandro Barbieri e Carmine Nacca
Il processo arriva al termine di un lungo lavoro investigativo portato avanti dai carabinieri della stazione di Macerata Campania, all’epoca guidati dal compianto maresciallo Baldassarre Nero. Nell’inchiesta vengono monitorati diversi episodi di spaccio avventi a Recale soprattutto nel 2017.
Come evidenziato da un lungo lavoro investigativo, passato per sequestri di stupefacenti ma anche per intercettazioni telefoniche, gli indagati cedevano hashish e marijuana e in alcune occasioni cocaina a giovani clienti del posto. Alcune cessioni sono state scoperte anche nelle vicine Marcianise e Capodrise, anche se Recale rimaneva il fulcro degli affari, coi Bervicato “specializzati” secondo le indagini nella vendita della “polvere bianca”. Ogni dose di droga veniva venduta da un minimo di 20 a un massimo di 50 euro a seconda del tipo di stupefacente.