Fiumi di droga nel capoluogo, stangata per 13: chiesto un secolo di carcere

CASERTA. Tre rioni della città di Caserta trasformati in piazze di spaccio di droga, in particolare cocaina, crack e hashish, ma ora per la gang dello spaccio di “Nerone” è arrivata la resa dei conti. Nella mattinata di oggi si è tenuta la requisitoria del processo con rito abbreviato sul gruppo che inondava di stupefacenti il capoluogo. Il pm Landolfi ha invocato oltre un secolo di reclusione (123 anni) per i 13 imputati: la pena più alta è stata chiesta per il capo della gang, Rosario Palmieri, alias “Nerone” (alla fine dell’articolo tutte le richieste di condanna, ndr)

L’indagine ha accertato l’esistenza nella citta’ della Reggia di un gruppo agguerrito e in grado di rifornirsi costantemente di droga nelle piazze del Napoletano, in particolare al Parco Verde di Caivano e nel quartiere di San Giovanni a Teduccio a Napoli. A capeggiare il gruppo il 53enne Rosario Palmieri, soprannominato “Nerone”; da qui il nome dell’inchiesta, ribattezzata “5 Imperatore”.

I ruoli

Palmieri si avvaleva della complicita’ della compagna 48enne, Vittoria Forgione, e del figlio di quest’ultima Umberto Zampella, di 27 anni; tutti e tre sono finiti in carcere. Il 53enne aveva la sua base al rione Vanvitelli, complesso di case popolari situato al centro di Caserta, e qui dirigeva l’associazione illecita, affidando ad ognuno dei suoi sodali compiti ben precisi. Sempre nella propria abitazione – e’ emerso – Palmieri tagliava e confezionava la droga acquistata in grandi quantita’ nel Napoletano, e poi la rivendeva attraverso una finestrella del suo appartamento o nello spiazzo del rione; altra droga veniva distribuita ai pusher che la vendevano nelle altre due piazze di spaccio dei rioni “Michelangelo” e “Santa Rosalia”. Per trasportare la droga, Palmieri organizzava vere e proprie staffette di auto: gli stessi rioni erano inoltre controllati continuamente da vedette.