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Imprenditore ucciso per l’incasso, il verdetto per l’ex dipendente

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE. E’ stato condannato anche in secondo grado Argit Turshilla, 28enne albanese, imputato per l’omicidio del suo ex datore di lavoro Pasquale Guarino.

In Appello sono stati inflitti 22 anni e mezzo di reclusione, appena sei mesi in meno rispetto alla sentenza di primo grado.

L’omicidio avvenne il 23 settembre 2015 a Santa Maria Capua Vetere: l’imprenditore agricolo venne assassinato da una banda di criminali nel corso di una rapina perpetrata ai suoi danni e finalizzata a sottrargli l’incasso quotidiana della sua attività imprenditoriale.

Secondo le indagini sarebbe stato proprio TURSHILLA Argit, unitamente ad altri partecipi, uno dei responsabili dei gravi delitti sopra descritti, rendendosi successivamente irreperibile al fine di sottrarsi agli accertamenti dell’autorità giudiziaria.

Con la sentenza di primo grado oltre alle pene accessorie di legge, il TURSHILLA Argit era stato condannato al risarcimento dei danni nei confronti delle costituite parti civili – la moglie e i due figli dell’imprenditore assassinato — essendo stata comminata una provvisionale di € 100.000 ciascuna.