MARCIANISE. Si salva il titolare di un caseificio di Marcianise che era stato condannato ad una multa da mille euro dopo un controllo avvenuto nel deposito di una pizzeria dove nel 2014 erano stati sequestrati due campioni di mozzarella perchè contaminata.
L’imprenditore aveva presentato ricorso in Cassazione ma la Suprema Corte ha dichiarato il reato prescritto. Peraltro nei giorni scorsi sono state depositate le motivazioni e le deduzioni della difesa: secondo quanto emerso dalla ricostruzione del legale dell’imprenditore non vi era alcuna prova certa che il prodotto sequestrato fosse stato contaminato in fase di lavorazione piuttosto che in fase di produzione del latte, non prevedendo la legge che debbano essere fatti controlli sugli animali che producono il latte.
Oltretutto, poiché il caseificio procede regolarmente alla pastorizzazione del latte a 75 gradi (operazione che comporta la distruzione del batterio), è comunque illogico ritenere la contaminazione del prodotto in fase di lavorazione. In quell’occasione le forze dell’ordine sequestrarono due campioni di mozzarella sui cinque controllati per la presenza di un batterio.
I latticini però non erano stati prelevati dal caseificio ma dal ristorante dove erano stati custoditi: la presenza del batterio era più compatibile col deposito della pizzeria che con il caseificio dove la sanificazione del locale e la pastorizzazione del latte ne rende la presenza alquanto proibitiva.

