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La stoccata di don Rosario: “L’amato santo abbandonato in piazza Mercato”

Macerata Campania. Che la festa di Sant’Antuono sia all’insegna del divertimento ma anche del rispetto della tradizione religiosa.  Questo l’auspicio di don Rosario Ventriglia nel suo ultimo messaggio alla comunità. Oramai sembra esserci un divario tra la chiesa e l’associazione che con il Comune gestisce la festa nel programma statutario degli eventi.

Antonio aveva circa 18 anni quando una Domenica in chiesa, sentì leggere gli Atti degli Apostoli, dove si narra che i primi cristiani vendevano tutto quello che avevano e lo portavano agli apostoli. Ne rimase profondamente impressionato. La Domenica seguente si leggeva il passo del Vangelo dove Gesù dice: “Se vuoi essere perfetto va, vendi quello che hai, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi”.

 

Antonio sente che quelle parole dette da Gesù nella Messa sono proprio per lui. Pasquale, un bambino della nostra parrocchia, dopo aver ascoltato questa storia, mi ha detto: “Nella Messa della Domenica, Gesù ha parlato ad Antonio attraverso il Vangelo. Allora è strano festeggiare questa festa senza partecipare alla Messa!”. “Certo che è strano – gli ho risposto –, specialmente quando, da settembre al 17 gennaio, si punta soltanto sulla festa dei bottari, contentandosi di ingrossare il Carro. E poi? Si è del tutto assenti, non solo la Domenica, ma anche nelle solennità come l’Immacolata Concezione, la solennità del Natale, la solennità di Maria Madre di Dio – primo dell’anno – e la solennità della Epifania del Signore. Quel bambino, ha capito!

 

Mi chiedo: A chi interessa come Sant’Antonio Abate è diventato santo? A chi interessa il suo insegnamento? A chi interessa imitare la fede di Sant’Antonio abate? Spesso sento dire che la “festa dei bottari” si fa in onore del amato santo Antonio, ed è vero, però fa anche pensare come nell’ultima processione l’amato santo è stato abbandonato in Piazza Mercato.

 

Pertanto, è stato necessario riportarlo in chiesa con un mezzo (“trerrot”). Ovviamente, non posso entrare nella coscienza di nessuno, l’ambito intimo del rapporto rapporti tra Dio e il ogni persona è inviolabile. Osservare, invece, il nostro comportamento esterno e il nostro operato nei confronti della parrocchia e del nostro paese, è necessario perché ne dobbiamo rendere conto. Non bisogna spengere il lucignolo fumigante, perciò bisogna comminare insieme.