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Figli dei boss in trasferta si dedicano allo spaccio

 

 

CASAL DI PRINCIPE. I loro padri ne facevano un vanto del divieto di spaccio nei propri territori di appartenenza. Loro non solo hanno da tempo bypassato tabù ma sono pronti addirittura ad esportare il business anche in altri territori.

Lo rivela anche l’ultimo dossier della Dia pubblicato in queste settimane:  “In ordine all’insediamento della camorra in provincia di Modena, una recente conferma  dell’operatività del clan SCHIAVONE e della sua capacità costante di rigenerarsi attraverso  nuove leve si rinviene nell’operazione conclusa dai Carabinieri nel luglio  una “stabile organizzazione  criminale” dedita al traffico di stupefacenti con l’aggravante mafiosa, dotata di mezzi, risorse  finanziarie e strutturata con un’accurata suddivisione in ruoli.”

 

“L’organizzazione era diretta  dal figlio di un elementi di spicco della famiglia SCHIAVONE che fu tra i primi esponenti del  clan a investire i guadagni illeciti in Emilia Romagna segnatamente nella provincia di Modena” conclude il rapporto.