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Operaio schiacciato a morte dal macchinario del pastificio: il processo entra nel vivo

San Felice a Cancello/Polvica di Nola. Nelle ultime ore è cominciato il dibattimento presso il tribunale di Nola del processo per omicidio colposo aggravato dalle norme sulla sicurezza a carico di 5 persone per il tragico decesso del compianto Aniello Bruno.

Si tratta dell’operaio 32enne sanfeliciano che trovò la morte mentre era al lavoro, schiacciato da un pallettizzatore.

Era il 12 luglio 2018 ed i fatti si svolsero all’interno del pastificio Guido Ferrara di Polvica di Nola, dove il giovane lavorava come operaio.

Imputati Ferrara Luca, originario di San Felice ma residente a Napoli (proprietario pastificio), Minopoli Mario (di Acerra, responsabile della sicurezza), Maresca Mariano (di Afragola, responsabile della manutenzione), Vigliotti Vincenzo (Arienzo) e Francesco Valenzano di Triggiano in provincia di Bari.

La parte civile è rappresentata dall’avvocato Carlo Perrotta.

Nel corso del dibattimento sono state ammesse le liste dei testimoni, e si registrano un paio di eccezioni della parte civile su un paio di chiamate da parte degli avvocati degli imputati.

Nel corso dell’ultima udienza è stato ascoltato il maresciallo Bertini dei carabinieri di Nola che sequestro il pallettizzatore della linea 15 del pastificio.

Poi è stato il turno dell’ispettore dell’Asl che intervenne sul posto.

Nella prossima udienza, fissata per il 25novembre, saranno ascoltati altri testimoni importanti, il medico legale che accertò il decesso di Bruno e il perito informatico che acquisì i dati del display del pallettizzatore. Un passaggio quest’ultimo molto delicato.