La Concessione di Tientsin fu un insediamento coloniale italiano istituito in Cina il 7 settembre 1901, dopo la sottoscrizione da parte del Regno d’Italia del “Protocollo dei Boxer”.
Tra il 1899 e il 1900, la Cina fu sconvolta da una serie di violente rivolte popolari che avevano lo scopo di opporsi all’ingerenza straniera negli affari di stato cinesi. I rivoltosi appartenevano in gran parte alle accademie in cui si praticava l’arte del kung-fu e per questo motivo vennero definiti “Boxer”.
La “Rivolta dei Boxer” si concentrò soprattutto nella difesa dei valori e della nazionalità cinesi contro “l’inquinamento” straniero. A pagare il prezzo più salato furono i cristiani, ritenuti responsabili di aver “corrotto” la cultura cinese attraverso l’evangelizzazione. I rivoltosi, con il tacito assenso dell’imperatrice cinese Cixi, arrivarono ad assediare il Quartiere delle legazioni straniere a Pechino, prima di essere definitivamente sconfitti dall’Alleanza delle otto nazioni, tra le quali l’Italia. A conclusione degli scontri, nel 1901, la Cina venne condannata a firmare il Protocollo dei Boxer, con il quale si impegnava a versare un’ingente indennità di guerra, pari a 61 miliardi di dollari odierni.
La Concessione Italiana di Tientsin aprì la propria banca nel 1921, vent’anni dopo la sua istituzione, e iniziò a emettere cartamoneta. Tra le banconote più rare fra quelle emesse dall’istituto bancario di Tientsin, vi è certamente quella dal valore di 50 Yuan.
La banconota ha un formato di 170 x 87 millimetri. Al dritto, presenta una serie di ideogrammi, mentre al centro campeggia la veduta di una costruzione in tipico stile cinese. Al verso, in alto, la banconota presenta la scritta THE CHINESE ITALIAN BANKING CORPORATION, mentre al centro la scritta FIFTY YUAN.
La Concessione italiana di Tientsin restò attiva fino alla Seconda guerra mondiale. Dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, le truppe giapponesi occuparono la Concessione e, a seguito di un accordo tra la Repubblica Sociale Italiana e il governo fantoccio filonipponico della Repubblica di Nanchino, la Concessione venne di fatto sospesa. Nel 1947, con il trattato di Parigi, i territori appartenenti all’ex colonia italiana tornarono alla Cina.
Il valore attuale degli Yuan della Concessione italiana di Tientsin è assai elevato a causa della loro rarità e ricercatezza. Una banconota da 1 Yuan del 1921, ad esempio, ritenuta una delle più comuni, può avere un valore di 2,500,00 euro.