Non è un segreto: la pandemia, con lockdown e restrizioni, ha quasi falciato dei settori che già versavano in condizioni di difficoltà, favorendone degli altri. In un tempo in cui il distanziamento sociale è diventato il primo comandamento della nuova religione economica, Amazon, leader nel campo della vendita online, non poteva non crescere e infatti è cresciuto.
Per questo motivo, dall’azienda di Jeff Bezos giungono ottime notizie per il mondo del lavoro nostrano, come mai in affanno sul fronte della disoccupazione: Amazon prevede un incremento dell’8% circa degli stipendi dei suoi dipendenti, i quali, già dal primo ottobre, troveranno sulla busta paga circa 130 euro in più.
L’azienda, il cui arrivo in Italia risale al 2010, ha investito sul territorio nazionale, ad oggi, oltre 6 miliardi di euro, riuscendo a garantire quasi 13.000 posti di lavoro a tempo indeterminato, anche al Sud, laddove altre imprese hanno dovuto arrendersi alle difficoltà legate a un sistema ancora troppo vecchio e farraginoso.
Entro il 2022, Amazon progetta di aprire un primo centro di distribuzione in Abbruzzo, regione ancora scoperta dal servizio, impegnandosi a creare circa 1.000 nuovi posti di lavoro nei tre anni successivi all’apertura. Ma depositi di smistamento sono già attivi in quasi tutto il meridione: Puglia, Campania, Marche, Sicilia, Sardegna e Umbria.
Si stima che, dei quasi 13.000 totali, siano circa 4.500 i dipendenti di Amazon assunti a tempo indeterminato tra Centro e Sud. Numeri che, vista l’ottima salute di cui gode l’azienda, sembrano destinati a salire nei prossimi anni. Stipendi più alti e nuovi posti di lavoro, dunque, decisamente in controtendenza con quanto accade, fuori dai confini tracciati da Bezos, un po’ da ogni parte.