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Fabbrica aperta e chiusa in 10 mesi: “Presi 80mila euro a operaio, poi spediti in Sardegna”

 

MARCIANISE.  La decisione della società Orefice Generators di chiudere lo stabilimento di Pascarola a Caivano (Napoli) e trasferire in Sardegna 23 lavoratori, tutti ex addetti dello stabilimento della multinazionale Jabil a Marcianis, fa infuriare i sindacati, che in una nota congiunta chiedono “alla Regione Campania e al Mise, garanti del rispetto degli accordi, di intervenire con urgenza affinchè si tutelino i livelli occupazionali in una provincia già duramente colpita da pesanti processi di smantellamento dell’apparato industriale”. Orefice, scrivono i sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Failms, “decide di lasciare il territorio, dopo aver intascato gli incentivi per la ricollocazione dei lavoratori ex-Jabil e contrariamente a quanto previsto dagli stessi accordi sottoscritti in sede Ministeriale e comunicato nei diversi incontri avvenuti anche in presenza della regione Campania, scarica sui lavoratori la mancata realizzazione del progetto industriale. E’ necessario ricordare che nessuna attività di produzione di generatori è mai stata avviata nel capannone preso in affitto, tranne qualche giorno di formazione. Nei mesi scorsi Fim, Fiom, Uilm e Failms, insieme ai lavoratori, hanno più volte denunciato le gravi responsabilità del gruppo Orefice, manifestando anche presso la Regione Campania.

 

Ad oggi, dopo varie rassicurazioni da parte dell’assessore Regionale Marchiello e varie lettere inviate al Mise, al vice Ministro Todde e a Jabil, nessuno è stato in grado di richiamare Orefice Generators alle proprie responsabilità ed al rispetto degli accordi. Tutto ciò è inaccettablie !!!” Orefice aveva aperto nell’ottobre 2020 uno stabilimento a Caivano, al confine con la provincia di Casertae a poca distanza dal sito di Marcianise della Jabil, proprio per ricollocare gli ex lavoratori licenziati da Jabil, in crisi produttiva; da Jabil, la società sarda aveva preso quasi 80mila euro a lavoratore, ma la reindustrializzazione non è mai avvenuta, e già a marzo scorso il sito di Pascarola si è fermato dopo che tutti i lavoratori sono stati messi in cassa integrazione.

 

In una nota Orefice Generators accusa le organizzazioni sindacali di “non aver dato seguito alla proposta di ripresa delle attività di Pascarola avanzata lo scorso maggio”. “Si assumano le loro responsabilità nei confronti dei lavoratori. Attualmente l’azienda è l’unica ad avere fatto qualcosa di concreto per il mantenimento del livello occupazionale. Quanto comunicato dalle sigle Sindacali ai mezzi stampa è l’ennesimo tentativo di strumentalizzare la vicenda con il solo scopo di affossare il progetto e coloro che lo hanno promosso”.

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