CASERTA. Con il caldo torrido del mese di agosto la piaga degli incendi torna a colpire nel territorio della Provincia di Caserta. Decine le segnalazioni e gli interventi da parte dei Vigili del Fuoco.
Brucia il Monte Tifata, dalla tarda serata del 10 agosto. Sono due gli incendi responsabili della distruzione di centinaia di ettari di vegetazione. Non si escludono origini di natura dolosa. In molti, infatti, avevano scelto il monte come osservatorio privilegiato sul cielo della notte di San Lorenzo.
Brucia la Valle di Suessola con Santa Maria a Vico, tra Scalettielli, Maielli, Papi e Forchia. Necessari l’intervento di dirigenti dell’antincendio inviati dalla Regione e il montaggio di una vasca, rifornita da un’autobotte, alla quale l’elicottero attingeva per poi scaricare sulle fiamme. Incalcolabili i danni per gli uliveti.
Brucia Monte Sant’Angelo a Vairano Patenora, con il rogo che quasi raggiunge il centro abitato. Anche qui a farne le spese è principalmente l’ulivo, pianta nobile della nostra vegetazione. Avviata dagli inquirenti l’indagine per stabilire le cause dell’incendio.
Brucia insomma un intero territorio che dovrà poi fare i conti con l’entità del disastro. Si diffonde la rabbia tra la popolazione. Rabbia di vedere andare in fumo, in maniera letterale, boschi di rara bellezza, polmoni delle città limitrofe, esemplari della fauna locale, campagne votate all’agricoltura, ancora grande traino economico della regione.