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Il ‘re numismatico’: Vittorio Emanuele III e le sue monete inestimabili

Di 6 Agosto 2021Febbraio 22nd, 2022Senza categoria

Il re d’Italia Vittorio Emanuele III di Savoia (1869 – 1947) è stato uno dei più importanti numismatici italiani, tanto da meritarsi l’appellativo di “re numismatico”: durante il suo regno, arrivò a costituire una collezione di monete di oltre 110.000 esemplari, che vanno dalla caduta dell’Impero Romano fino all’età moderna.

La collezione del re inizia quando Vittorio Emanuele ha solo 13 anni ed è ancora principe di Napoli, erede al trono d’Italia. È il 1883 e il giovane principe scrive un tema per il suo insegnante d’italiano, dal titolo Il mio medagliere, nel quale descrive con orgoglio la sua piccola collezione di monete (appena 75 pezzi), messa insieme a partire da una monetina raffigurante papa Pio IX, regalatagli dalla sua balia irlandese.

Nell’estate dell’anno 1900 il padre di Vittorio Emanuele, il re Umberto I, viene assassinato a Monza dall’anarchico Gaetano Bresci. Il principe è quindi chiamato ad ascendere al trono d’Italia con il titolo di Vittorio Emanuele III. La sua collezione, a questo punto, ammonta già a 27.000 esemplari.

La collezione del re, tuttavia, non resta soltanto un hobby: coadiuvato dai più esperti numismatici del tempo, il sovrano inizia a redigere il poderoso Corpus Nummorum Italicorum (CNI), il primo catalogo completo delle monete italiane dal Medioevo fino all’età moderna, rimasto incompiuto a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Il primo volume de CNI appare nel 1910, mentre il ventesimo vede le stampe solo nel 1943. Nel 1946, dopo la sua abdicazione e la fine del Regno d’Italia, il vecchio re numismatico, in una lettera indirizzata al presidente Alcide De Gasperi, esprime la volontà di lasciare la sua collezione al popolo italiano, oggi conservata presso il Museo Nazionale Romano.

Da esperto numismatico, Vittorio Emanuele ha anche il merito di aver promosso il conio di alcune tra le più belle monete italiane di sempre, tra le quali spicca sicuramente l’“Aratrice” in oro, dal valore di 50 lire, emessa tra il 1910 e il 1927.

La moneta, dal peso di 16,13 g, presenta al dritto il mezzobusto in uniforme del re numismatico, circondato dalla scritta “Vittorio Emanuele III”. Al rovescio, invece, la moneta presenta un’allegoria dell’Italia sotto forma di aratrice che reca un fascio di grano tra le braccia. In alto, la legenda “Regno d’Italia”, mentre ai lati dell’aratrice si trova il valore della moneta.

Un esemplare dell’Aratrice può valere oggi oltre 5,800.00 euro.