RECALE. Alla lunga si è rivelata una scelta vincente quella del gruppo dei giovani recalesi che faceva capo ai fratelli Diana. Secondo quanto emerge dalle oltre quattrocento pagine dell’ordinanza notificata nei giorni scorsi a 11 persone, infatti, nella piazza di spaccio di via Roma gli acquirenti potevano comprare sia marijuana che (soprattutto) hashish al prezzo di 10 euro a dose.
Un costo calmierato se si pensa che centinaia di cessioni sono avvenute in pieno lockdown (era in vigore il “Chiudi Italia” del marzo 2020) con decine di piazze rivali chiuse e con l’impossibilità per molti ragazzi di recarsi ad acquistare nel capoluogo o addirittura in provincia di Napoli a causa delle restrizioni che rendevano impossibili gli spostamenti.
Prezzi bassi per fare piazza pulita dei rivali e guadagnare migliaia di euro mentre il resto dell’economia, anche illegale, ristagnava. I fratelli Diana, nonostante la giovane età, secondo il gip sono riusciti a mettere in piedi un modello di spaccio di stupefacenti molto efficiente, caratterizzato dalla complicità di molti soggetti che si alternavano nella vendita, dall’uso dei social attraverso i quali mantenevano i contatti con gli acquirenti alla capacità di adattarsi a luoghi ed eventi per la consegna della roba. Sono riusciti a lavorare dunque in un arco di tempo molto lungo generando un volume di affari da migliaia di euro
LE MISURE DISPOSTE DAL GIP
Carcere
Antonio Braccio 1992 Recale
Dario Diana 1999 Recale “o’ Brasilian”
Elio Diana 1999 Recale
Salvatore Di Felice 2000 Recale
Angelo Fior Rosso 2000 Napoli
Rosario Fior Rosso 1975 Napoli
Christian Gadola 1999 Recale
Luigi Gadola 1993 Recale
Andrea Ettore Vanore 1997 Recale
Roberto Vergone 1996 Recale
Arresti Domiciliari
Fabio Massaro 1993 Recale
Obbligo di firma
Vincenzo Audino 1995 Recale
Andrea Zamo 1989 Recale