La prima moneta mai coniata nel Regno delle Due Sicilie è il ducato, nato nel 1818 dopo l’unificazione dei regni di Napoli e Sicilia a seguito del Congresso di Vienna.
Nell’estate del 1815, dopo la disfatta di Waterloo che vide la caduta dell’impero napoleonico, Gioacchino Murat, cognato del Bonaparte e all’epoca re di Napoli, tentò una disperata spedizione per riprendere il trono, che si concluse, tuttavia, con il suo arresto a Pizzo Calabro da parte della gendarmeria borbonica e la conseguente fucilazione. Fu Murat stesso a comandare il suo plotone di esecuzione, al grido: “Salvate la faccia, mirate al cuore, fuoco!”
Con la morte di Murat si concludeva la dominazione francese sul Regno di Napoli, cominciata con Giuseppe Bonaparte nel 1806. Ferdinando di Borbone, il celebre “re Lazzarone”, poteva finalmente far ritorno sul trono.
Nel 1816, su spinta del ministro Luigi de’ Medici di Ottajano, re Ferdinando decise di unificare il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia sotto un’unica corona: fu così che nacque il Regno delle Due Sicilie. L’unificazione politica e amministrativa portò, di conseguenza, all’unificazione monetaria. Con la legge del 20 aprile 1818 nasceva il ducato delle Due Sicilie, che sostituiva il ducato napoletano, la piastra siciliana e l’ormai decaduta lira murattiana.
La moneta più suggestiva tra quelle coniate sotto il regno di Ferdinando è senza dubbio quella da 30 ducati in oro, da 37,86 g, emessa nel 1818. Al dritto, la moneta presenta la testa coronata del re e la scritta FERDINANDVS I. D. G. REGNI SICILIARVM ET HIER. REX; al rovescio, invece, un’allegoria del Genio borbonico che poggia una mano su una colonna, su cui è poggiata la corona, mentre l’altra mano regge uno scudo coi gigli simbolo della dinastia, attorniata dalla scritta HISPANIARUM INFANS.
Il ducato rimase in corso fino al 1860, anno in cui, con la Spedizione dei Mille e la conseguente annessione al neonato Regno d’Italia, il Regno delle Due Sicilie cessò di esistere.
Oggi, una moneta da 30 ducati del 1818 ha un valore che oscilla tra i 2.000,00 e i 2.500,00 euro.