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Sconto di 14 anni per il capozona dei Casalesi: ras vicino a clamorosa scarcerazione

 

GRAZZANISE. Il Gip del Tribunale di Napoli, nella veste di Giudice dell’Esecuzione, ha accolto la tesi difensiva sostenuta dall’ avv. Angelo Raucci in favore del ras Alfonso Cacciapuoti, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Catanzaro, riconoscendogli l’istituto della continuazione per tutti i reati commessi nel corso della di lui trentennale militanza nel clan dei Casalesi.

 

La pena finale applicata dalla Gip napoletano è stata di 21 anni di reclusione, a fronte di quella risultante dal provvedimento di pene concorrenti di 35 anni, 1 mese e 20 giorni di reclusione. Il pluripregiudicato Cacciapuoti, detenuto ininterrottamente dal 22.02.2008, nel corso degli anni aveva acquistato sempre più una posizione verticistica all’interno del “Clan dei Casalesi” fino a diventarne capozona per i territori di Grazzanise, Santa Maria la Fossa e Cancello ed Arnone.

 

Oltre al reato di associazione a delinquere di stampo camorristico si è reso responsabile di un numero elevatissimo di estorsioni tutte aggravate dall’aver agevolato la compagine criminosa di appartenenza. Grazie alla consistente riduzione di pena il Cacciapuoti tra non molto potrebbe tornare in libertà.