Skip to main content

Muore dopo l’operazione, a processo medico e operatrice sanitaria

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE.  Al Tribunale di Napoli dinanzi alla Prima Sezione Penale presieduta dalla dott. ssa Valeria Bove e’ iniziato il processo a carico di un medico e di un sanitario : il dott. Pasquale Sannino e la dott.ssa Anna Di Rienzo, il primo napoletano e la seconda sammaritana difesi rispettivamente dall’avv. Enrico Ferraro di Napoi e dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo di Santa Maria Capua Vetere.

 

I due sanitari rispondono di omicidio colposo per aver concorso a determinare la morte della sig.ra Maiellaro Antonia i cui familiari si sono costituiti parte civile con l’ avv. Vincenzo Di Vaio, con l’avv. Vincenzo D’Amore ed anche con l’ avv. Antonio Principato ed hanno chiamato in causa come responsabili civili le rispettive assicurazioni professionali dei due medici.

 

I fatti risalgono a circa due anni fa, precisamente nell’estate 2019, quando la paziente si ricovero’ presso l’Ospedale del Mare di Napoli per essere sottoposta ad un delicato intervento chirurgico alla vescica nel reparto urologia del predetto nosocomio. Durante il ricovero avvenne che le fu somministrata in via intramuscolo una fiala di un antibiotico denominato Rocefin dalla dott. ssa Di Rienzo Anna prescritta dal dott. Sannino Pasquale nonostante lei ( pare ) ne fosse allergica come era emerso nei giorni precedenti di ricovero sempre presso l’Ospedale del Mare. Di qui – e a seguito della somministrazione – un serio schok anafilattico della paziente, il trasferimento della sig. ra Maiellaro Antonia al reparto rianimazione e di li a qualche giorno, in coma, presso l’Istituto Falde di Santa Maria Capua Vetere e di qui a qualche mese il decesso.

 

A seguito dell’evento nefasto i figli della signora sporsero denunzia alla Procura della Repubblica di Napoli il cui fascicolo venne affidata al Pubblico ministero partenopeo dott. Mario Canale che avvio’ un’accurata indagine per verificare se trattavasi o meno di un caso di mala sanita’ disponendo dapprima l’esame autoptico e poi sentendo numerosi consulenti e testi, in pratica quasi tutto il personale del reparto urologia dell’ospedale del mare diretto dal dott. Aniello Zito. Alla fine dell’inchiesta il Pubblico Ministero formulo’ il capo d’imputazione in omicidio colposo ai sensi della vigente legge Gelli Bianco rispetto al quale i due sanitari si dovranno difendere con testi e consulenti tecnici.