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Strada contesa, 3 assolti da falso e abusi: scagionato capo Utc

 

MONDRAGONE. Abusi e falso, fioccano le assoluzioni: scagionato il capo dell’ufficio tecnico del Comune. E’ stato assolto dalle accuse mosse dalla Procura l’ingegnere Vincenzo De Lisa, dirigente del Comune di Mondragone.

Per il tribunale di Santa Maria Capua Vetere il fatto non sussiste e non costituisce reato. Assolti insieme a lui anche l’ex assessore Salvatore Pacifico e il funzionario Salvatore Canzano. De Lisa era stato indagato per abuso d’ufficio e falsità ideologica in una vicenda di ormai 8 anni.

La vicenda riguarda una strada privata di larghezza di m. 7.00 fatta progettare da due proprietari longitudinalmente rispetto ad un suolo prospiciente un’arteria viaria cittadina (via Venezia). La strada privata, a fondo cieco, venne autorizzata anni fa dal Comune di Mondragone, per consentire l’accesso ad alcune previste costruzioni ad uso dei proprietari.

Nel corso degli anni furono realizzate due quote della strada; la prima di circa 3,50 m, a servizio delle iniziali costruzioni; tempo dopo il secondo proprietario realizzò la sua parte della strada con rilevanti variazioni di pendenze; oltre a ciò sussistevano alberi tra le due quote stradali e reti di separazioni tra esse.

A seguito delle incongruenze delle realizzazioni si fece di tutto per mediare tra le due iniziative dei proprietari, peraltro legati da vincoli familiari, senza tuttavia ottenere accettabili risultati.
Non riuscendo a conciliare, si dovette ricorrere ad emettere diversi provvedimenti, senza però risolvere la problematica.

Peraltro uno dei due proprietari esigeva che la strada dovesse essere di uso pubblico, nonostante le posizioni contrarie assunte coerentemente dal Sindaco dell’epoca e della Segretaria Generale comunale, anche alla luce dello strumento urbanistico vigente. Si arrivò alla nomina di una serie di “Commissari ad Acta” regionali contestati a più riprese temendo, anche, che tali professionisti regionali potessero assumere iniziative del tutto incongruenti rispetto al reale stato dei luoghi.

 

Durante il braccio di ferro uno dei proprietari richiese espressamente al sindaco che fosse allontanato l’ingegnere responsabile dell’Ente e il Comune fu obbligato ad anticipare decine di migliaia di Euro per eseguire le opere di integrale rifacimento della strada privata. Ieri il tribunale ha scritto finalmente la parola fine.