MARCIANISE. Un eroe di Marcianise. Oggi è stata conferita la medaglia d’oro al valor civile a Gaetano Colella, nonno del consigliere comunale Giuseppe Golino.
Presente Velardi
“Chi erano gli Imi? Una sigla dietro cui si cela un mondo, un mondo spesso e colpevolmente dimenticato come ha detto stamattina il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto. Gli Imi erano gli internati militari italiani, ossia i militari appartenenti all’Esercito italiano che, presi prigionieri dai tedeschi dopo l’Armistizio del ’43 e portati nei campi di concentramento in Germania, non vollero tornare in Italia schierandosi al fianco degli alleati sbagliati ma scelsero le pene e il terrore della prigionia più dura. Lo fecero per onore, per dignità. Erano, sono eroi. “Scegliemmo di dire no anche quando ci volevano prendere per fame”, ha scritto il grande Mario Rigoni Stern.
In un Paese dove tutti si fregiano di un titolo, tutti si dimenticarono degli Imi. C’è voluta una legge del 2006 per riconoscere il loro status e tributare, finalmente, a questi straordinari eroi il giusto riconoscimento. Tra costoro c’era anche un marcianisano. Si chiamava Gaetano Colella; fu catturato sul fronte greco, a Pratasso, nel settembre del 1943, a 22 anni, e portato in Germania (Stalag III-A Luckenwalde), matricola 122715 del campo di concentramento. Fu liberato e rientrò in Italia a settembre del ’45. Due anni nell’inferno.
Stamattina, in prefettura a Caserta, gli è stata conferita la medaglia d’onore del Presidente della Repubblica. A ritirarla non c’era lui, purtroppo defunto, ma il nipote che porta il suo nome, Gaetano Colella appunto, e che con ostinazione nel corso degli anni ha condotto le ricerche per ricostruire la storia del nonno dopo averne ascoltato da bambino il racconto delle pene patite nel campo di concentramento.
Gaetano Colella non è l’unico militare marcianisano appartenente alla categoria degli Imi: la medaglia alla sua memoria è un riconoscimento che vuole simbolicamente premiare tutti quelli come lui. In prefettura c’erano gli eredi di altri militari italiani internati originari della provincia di Caserta. E’ stata una cerimonia emozionante, a me è toccato consegnare – insieme con il prefetto – la medaglia al nipote dell’illustre concittadino, accompagnato dalla moglie Angela Campanile.”
Ne ricordo qui la storia perché è motivo di orgoglio per tutta Marcianise: andrebbe raccontata nelle scuole, soprattutto tra i giovani. E per ringraziare il nipote di quel militare eroe che ha avuto la tenacia e la forza di condurre negli anni lunghe e complesse ricerche. Uno straordinario esempio di coltivazione della memoria.
E’ stata una mattinata straordinaria, una sospensione nel tempo e nello spazio. Ricordando fatti e persone che diedero se stessi in nome della dignità, dell’onore, dell’orgoglio italiano. Parole che oggi si fa fatica a trovare finanche nei nuovi vocabolari.
P.s.: solo adesso ho appreso che Gaetano Colella era il nonno anche di un nostro consigliere comunale, Giuseppe Golino. Il quale ha ricordato qui su Fb la figura del suo straordinario familiare. Giustamente, un nonno così è l’orgoglio dei suoi nipoti, oltre che essere l’orgoglio di un’intera comunità. E solo adesso ho appreso che tra gli Imi marcianisani ci sono molte persone che conosco. Molte. A maggior ragione, abbiamo l’obbligo di un ricordo pubblico e collettivo. Lo faremo.”
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