San Felice a Cancello. Un giovane detenuto della frazione Cancello Scalo scampò per miracolo alle notte infernale del 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, quando ci fu quella che il gip ha definito la ‘mattanza’ e che ha fatto rabbrividire tutta l’Italia.
Stiamo parlando del 30enne Tommaso Izzo della famiglia dei ‘caricchi’ che stava scontando una condanna per rapina e che poi sarebbe stato scarcerato alcuni mesi dopo, precisamente all’inizio dell’autunno.
Nelle chat tra gli stessi agenti di polizia penitenziaria è emerso proprio questo episodio che riguarda Izzo.
Ecco i messaggi che si scambiano le guardie: “Oggi si sono divertiti al Nilo (reparto), hanno dato anche per te, specialmente il tuo amico tessari, sembrare una pecorella.
Si è salvato solo Tommaso Izzo che stanotte aveva un po’ di febbre e sta da me…
Ho provato in tutti i modi a provocarlo ma si è mangiato la foglia.
Comunque dalle 16 alle 18 abbiamo fatto tabula rasa, ho fatto tagliare la barba a tutti”.
Poi nelle stesse conversazioni l’ammissione che l’hanno fatta grossa: “Sta cosa del Nilo travolgerà tutti, siamo ai piedi di Pilato, mi arrivano brutte notizie da là , accussì non ci ci ritiriamo proprio te piglio na bella stanzulella a Secondigliano assieme a me e ci facimm Pasqua e Pasquetta assieme”.
Insomma le guardie lo avevano messo in preventivo che avrebbero avuto problemi con la giustizia.
Chiaramente dal punto di vista legale ci potrebbero essere degli sviluppi, alcuni detenuti infatti potrebbero rivendicare giustizia per quanto hanno subito 14 mesi fa.