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Datore di lavoro ucciso dall’operaio per 350 euro, il verdetto definitivo

 

FRIGNANO. A tre anni e mezzo dal delitto è stata scritta la parola fine sull’omicidio di Nicola Sabatino, ucciso nel febbraio 2018 a colpi di arma da fuoco dal suo ex dipendente Vito Recchimurzo. La Corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso presentato dalla difesa dell’imputato e confermato la condanna a 30 anni di reclusione, emessa già dal tribunale di Napoli Nord in primo grado con rito abbreviato.

Recchimurzo. 54 anni, operaio di Frignano, avrebbe ucciso il suo ex datore di lavoro per un debito di 350 euro. Un movente ritenuto “abietto” dalla Suprema Corte e quindi meritevole della condanna massima per chi sceglie il rito abbreviato.

I due abitavano nello stesso stabile di via Roma a Frignano: Recchimurzo andò da Sabatino per chiedere il pagamento del debito, ma quest’ultimo propose solo 100 euro. Al termine delle discussione l’operaio prese la pistola e sparò cinque volte uccidendo il datore di lavoro.