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Contagi sul lavoro e morti per Covid, Casertano tra le prime province per decessi

 

CASERTA. Il 17esimo report curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail conferma che la “seconda ondata” di contagi, che in ambito lavorativo può essere circoscritta al periodo ottobre 2020-gennaio 2021, con il 59,6% delle infezioni denunciate ha avuto un impatto più intenso rispetto alla “prima ondata” del periodo marzo-maggio 2020 (29,0%).

 

Nel quadrimestre febbraio-maggio 2021 al momento si registra invece l’8,4% delle denunce da inizio pandemia, con un calo dell’incidenza dei casi sul totale. La “prima ondata” della pandemia ha avuto invece un impatto maggiore della seconda per i decessi: il 55% dei casi mortali, infatti, è stato denunciato all’Inail nel trimestre marzo-maggio 2020 (il 30,2% nel solo mese di aprile) contro il 29,6% del trimestre novembre 2020-gennaio 2021, percentuale che sale al 41,5% se si considera il periodo novembre 2020-maggio 2021.

 

L’analisi territoriale evidenzia una distribuzione delle denunce del 43,2% nel Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 25,6%), del 24,5% nel Nord-Est (Veneto 10,6%), del 15,1% al Centro (Lazio 6,5%), del 12,6% al Sud (Campania 5,7%) e del 4,6% nelle Isole (Sicilia 3,1%). Le province con il maggior numero di contagi da inizio pandemia sono quelle di Milano (9,7%), Torino (7,1%), Roma (5,2%), Napoli (3,8%), Brescia, Verona e Varese (2,5% ciascuna), e Genova (2,4%). Prendendo in considerazione i decessi, la percentuale del Nord-Ovest scende al 40,2% (prima la Lombardia con il 28,3%), mentre il Sud, con il 24,4% dei casi mortali denunciati (Campania 11,6%), contro il 12,6% riscontrato sul complesso delle denunce, precede Centro (17,1%), Nord-Est (12,7% rispetto al 24,5% delle denunce totali) e Isole (5,6%).

 

Le province che contano più morti dall’inizio della pandemia sono quelle di Bergamo, Milano e Roma (con il 7,5% ciascuna), Napoli (6,9%), Brescia (4,7%), Torino (3,8%), Cremona (3,0%), Genova (2,7%), Caserta e Parma (2,5% ciascuna).