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Banconote false con la benedizione dei Casalesi, sentenza per 7: 3 condanne

 

CASAL DI PRINCIPE. Tre condanne e quattro assoluzioni. E’ la sentenza d’appello del processo celebrato a Bari chiamato ‘filigrana’ dall’omonimo blitz della Guardia di Finanza che nel marzo 2012 portò all’arresto di 10 persone, ovvero un casertano e nove foggiani, compresi esponenti della criminalità organizzata della Capitanata.

 

Due i filoni di indagini: il primo per la ricettazione e contraffazione di banconote da 20 euro con carta filigranata rubata nelle Cartiere Fabriano; il secondo riguardava un maxi furto di rame da un deposito delle Ferrovie dello Stato di Foggia. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Dda di Bari, i militari accertarono rapporti d’affari fra gli esponenti del clan dei Casalesi e la mafia foggiana.

 

Secondo l’accusa i foggiani ebbero in appaltò l’attività di stampa delle banconote per conto dei Casalesi per poi rendersi autonomi nell’attività illecita. Il giudice ha condannato a 4 anni e 11 mesi Savino Ariostini 52 anni esponente della mafia foggiana ricercato da novembre scorso nell’ambito dell’operazione “Decima Bis”, quella contro i clan foggiani.

 

E’ stato condannato per la ricettazione della carta filigranata e il furto di rame, assolto invece dal reato di contraffazione. Massimiliano Cassitti, 46 anni, anche lui considerato esponente della mafia foggiana, è stato condannato a tre anni di carcere per ricettazione e assolto per la contraffazione. Infine Pietro Stramacchio 45 anni condannato a tre anni e 5 mesi per ricettazione e furto di rame.