CASERTA. E’ stata fissata all’inizio di luglio l’udienza preliminare per 34 persone coinvolte nell’inchiesta sulle false pensioni di invalidità. Tra gli indagati che dovranno comparire davanti al gup che dovrà decidere l’eventuale rinvio a giudizio ci sono medici, avvocati, dipendenti pubblici e titolari di patronato.
Coinvolti nell’inchiesta a vario titolo Andrea Isernia, avvocato di 60 anni di Caserta; Antonietta Sorbo, 71 anni titolare di un patronato di Casapulla; Elpidio Santonastaso, 63 anni ex dipendente del Comune di Caserta; Arcangelo Mezzacapo, 59 anni di Caserta; Giuseppe Gesumaria, 83 anni di Caserta; Massimo Nuzzo, 64 anni di Santa Maria a Vico; Alfonso Pisaturo, 61 anni di Piedimonte Matese; Antonio Vinciguerra, 61 anni di Caserta; Maurizio Marra, 62 anni di Caserta; Serafina Mincione, 50 anni di Formicola; Nicola Vaiano, 63 anni di Portico di Caserta; Fausta Maria Concetta Vitadamo, 60 anni di Caserta; Francesco Piccirillo, 41 anni di Macerata Campania; Clemente Piscitelli, 67 anni di Cervino; Venera Smeragliolo, 63 anni di Marcianise; Mario Negro, 60 anni di Marcianise; Francesca Gravina, 57 anni di Portico di Caserta; Mario Terrigno, 62 anni di Castelforte (Latina); Celestina Di Felice, 87 anni di San Prisco; Lucia Milena Verrilli, 50 anni di Mondragone; Vincenzo Pasquariello, 76 anni di Caserta; Maria Merola, 80 anni di Casapulla; Annina Raucci, 85 anni di Marcianise; Rosa Stellato, 84 anni di Macerata Campania; Enrichetta Dell’Oste, 76 anni di Casapulla; Angelina Moro, 80 anni di Curti; Vincenzina Petrazzuolo, 89 anni di Caiazzo; Teresa Russo, 43 anni di Marcianise; Pietro Edattico, 46 anni di Marcianise; Michele De Simone, 90 anni di San Nicola la Strada; Anna De Siato, 73 anni di Piana di Monte Verna; Angela Macchiarella, 61 anni di Caserta; Giuseppe Del Monaco, 67 anni di Caserta; Felice Mezzullo, 60 anni di Caserta.
L’indagine
Tra i coinvolti pure un dipendente comunale che forniva ai complici anche le informazioni anagrafiche necessarie per compilare le domande e che avrebbe anche ottenuto da un medico compiacente il certificato falso per non andare a lavoro, aiutando un poliziotto della Questura di Caserta ma in servizio alla Procura di Santa Maria Capua Vetere nella pratica di invalidità della moglie; in cambio, il poliziotto gli avrebbe rivelato le indagini a suo carico ed e’ per questo indagato per rivelazione di segreto d’ufficio.
Tra gli indagati anche un funzionario dell’Inps di Caserta delegato al contenzioso giudiziario, che secondo gli inquirenti era un collaboratore di fatto dell’avvocato, cui passava informazioni sensibili e da cui veniva remunerato con uno “stipendio” fisso. Secondo quanto accertato, il modus operandi si basava sulla preparazione da parte del funzionario Inps dei ricorsi contro il suo stesso Ente; ricorsi che l’avvocato portava in giudizio; entravano quindi in azione i medici che producevano i certificati falsi che permettevano ai falsi invalidi di raggiungere la percentuale di invalidita’ richiesta dalla legge per aver diritto all’indennita’ o alla pensione.
Alcuni di questi, i finanzieri casertani li hanno beccati in flagranza, fotografandoli per strada mentre sbrigavano faccende che non avrebbero dovuto fare, come la spesa; emblematica la foto in cui il falso invalido aiuta a scendere dall’auto una persona con le stampelle. Una tipica vicenda di falsi invalidi – l’indagine e’ stata denominata “Smart Welfare” – in cui emerso il ruolo di primo piano di un avvocato casertano, che oltre a ideare e organizzare l’intero sistema truffaldino, avrebbe anche gestito le pratiche per il riconoscimento dell’invalidita’ civile, pretendendo per se’ il 40-50% di quanto liquidato dall’Inps; al legale sono stati anche contestati reati fiscali per aver usato fatture false per le dichiarazioni degli anni dal 2011 al 2014.