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Riparte turismo, clan si spostano sull’Adriatico per lo spaccio al mare

 

MARCIANISE/CASAL DI PRINCIPE. C’è un flusso turistico che si muove, parallelo ma occulto, rispetto a quello che sta ripartendo in questi giorni.

 

E’ quello dei clan del Casertano che si spostano dal Tirreno all’Adriatico per inseguire i profitti dell’affare che non tramonta mai, soprattutto nei luoghi di vacanza: la vendita di droga. Non solo la Riviera Romagnola. L’ultima frontiera dello spaccio da esportazione è la costa adriatica come evidenziato dall’ultimo dossier della Dia riferibile al primo semestre del 2020.

 

Questo il passaggio relativo alle infiltrazioni dei clan del Casertano in Abruzzo: “Riguardo alle organizzazioni camorristiche è stata anche evidenziata la presenza di soggetti legati, tra l’altro, al cartello dei CASALESI, ai marcianisani BELFORTE (come emerso dall’inchiesta “Doppio gioco” conclusa dai Carabinieri il 17 giugno 2020), nonché ai gruppi napoletani CONTINI, AMATO-PAGANO, MOCCIA e MALLARDO. Frange per le quali il territorio abruzzese rappresenta un punto di approdo per il riciclaggio e il commercio di stupefacenti nelle località turistiche della costa pescarese, chietina e teramana.”

 

Casalesi

 

 

“A carico dei CASALESI è stato eseguito un decreto di confisca218 di beni immobili, situati anche in provincia di L’Aquila, nonché di rapporti finanziari, del valore complessivo pari ad oltre ventidue milioni di euro. Inoltre, negli ultimi anni sono stati documentati gli interessi dei clan campani anche nella coltivazione della cannabis in Abruzzo, segnatamente nei campi della Marsica e nella zona del Fucino (AQ). Le illecite piantagioni facevano capo a pregiudicati campani legati a clan camorristici dei Monti Lattari (NA). In provincia di Chieti sono stati riscontrati, negli anni, interessi illeciti prevalentemente perseguiti da parte di consorterie campane calabresi e pugliesi. Le zone più esposte sono le aree contigue alla città di Francavilla al Mare, tenuto conto anche della vicinanza alla città di Pescara, nonché il comprensorio di Vasto che occupa una posizione al confine con la provincia di Foggia.”

 

Ex belfortiani rilanciano business

 

Il passaggio sugli ex del clan Belforte attivi nel giro: “ Il traffico di droga – indispensabile volano economico delle citate organizzazioni che origina la successiva necessità di reimpiego dei proventi in contesti commerciali, turistici e immobiliari – rappresenta pertanto una plurima lucrosa fonte di guadagno per le organizzazioni locali. In merito, il 17 giugno 2020, nell’ambito dell’operazione “Doppio Gioco”, i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, a carico di un collaboratore di giustizia casertano, ex affiliato al clan BELFORTE di Marcianise, mentre altri quattro, tra cui la moglie dell’arrestato, sono stati deferiti in stato di libertà, a vario titolo, per detenzione e spaccio di cocaina. Le indagini hanno accertato come l’uomo avesse realizzato una capillare e redditizia attività di smercio di cocaina nell’area di Lanciano, avvalendosi di soggetti locali, acquisendo in breve tempo un ampio bacino di acquirenti di droga, nonché garantendo al gruppo, nonostante il lockdown con la conseguente limitata circolazione delle persone, un profitto di circa 15 mila euro mensili”