Nazionale. A causa delle restrizioni subite 700 mila negozio rischiano la chiusura.
Le nuove povertà
A circa un anno dalla proclamazione della pandemia mondiale; molti negozi si trovano a far i conti con la cruda realtà ovvero la chiusura. Tutto ciò infatti, risulta esser il risultato delle restrizioni che molti punti vendita hanno subito e quindi le chiusure momentanee ed anche la diffusione di un altro fenomeno. Parliamo dell’ e-commerce: vendite online; infatti molte attività commerciali hanno proseguito le loro attività online con la creazione di siti online o con semplicemente attraverso l’esilio e l’utilizzo dei social media. Nonostante le riaperture indette dal nuovo dpcm, molti sono i negozi con le saracinesche abbassate. Solo un anno fa potevamo leggere; Ce la faremo con un grosso arcobaleno, attaccato ai negozi. Oggi a distanza di un anno, tutto è cambiato, appese alle saracinesche troviamo grandi cartelli cartelli con scritto Cedersi o Vendersi. 700 mila negozi chiudono i battenti, 700 mila famiglia si trovano ora a far fronte alle conseguenze più ingenti è frustranti che la pandemia ha scaturito, queste rappresentano le nuove povertà.
Il dilagarsi dell’e-commerce
A metter ancora più in crisi i commercianti dei piccoli negozi, oltre alle chiusure e perdite dovute al Covid, è l’insorgere ed il dilagarsi di un fenomeno precedentemente annunciato: e-commerce. Risulta infatti che il contesto pandemico abbia agevolato nettamente lo sviluppo del commercio online. Secondo un analisi condotta da Confesercenti, importante Associazione di imprese del Paese a tutela dei consumatori, gli acquisti online abbiamo ridotto del 3,8% gli acquisti tradizionali.