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Nuovo Dpcm pronto, parla Draghi: spunta “giallo rafforzato”. Nuove regole per bar, ristoranti e scuole

 

NAZIONALE. Alle 14 il premier Mario Draghi terrà una conferenza stampa presso la sala polifunzionale della presidenza del Consiglio.

Premier corre

La cabina di regia del premier Mario Draghi con i ministri sul prossimo decreto Covid e’ stata anticipata alle 12. Lo si apprende da fonti ministeriali. La riunione a palazzo Chigi per fare il punto sulla situazione epidemiologica e per valutare l’adozione di eventuali, nuove misure per contrastare la diffusione del Covid-19, era stata inizialmente convocata per le 16.

Bar aperti con giallo rafforzato

L’ipotesi che sta trapelando in queste ore è quella del “giallo rafforzato”, una sorta di concessione sulle zone arancioni con bar e ristoranti aperti fino alle 16 dal lunedì al venerdì ma chiusi nel weekend. Una concessione per un settore che sta pagando un prezzo altissimo alla crisi, evitando però i rischi degli assembramenti dovuti all’aperitivo. Novità potrebbero arrivare anche per parrucchieri e barbieri che potrebbero riaprire anche in zona rossa.

La scuola

La riapertura dal 6 aprile delle scuole dell’infanzia, della primaria e della prima media anche in zona rossa: resta questo l’obiettivo a cui punta il governo e che potra’ essere realizzato compatibilmente con l’andamento dei contagi. Se la curva dei casi da Covid riuscira’ a rallentare in modo stabile, la “forte volonta’” del ministro Patrizio Bianchi e’ quella di riportare i ragazzi nelle aule, almeno una parte di loro, dal giorno successivo alla scadenza dell’ultimo dpcm. Ma poi, c’e’ uno step successivo: per far si’ che le scuole riescano a restare sempre aperte, senza subire l’altalena delle aperture/chiusure a seconda dei colori delle Regioni, si ragiona sulla possibilita’ di attuare uno screening periodico tra personale scolastico e studenti.

 

A proporlo e’ stato lo stesso ministro Bianchi nel corso dell’ultima riunione a Palazzo Chigi. L’idea e’ stata sottoposta alla struttura commissariale di Francesco Paolo Figliuolo perche’ bisognera’ capire, viene spiegato all’AGI, quanto sia realizzabile e in che modalita’. Non si sa ancora, quindi, se la strada da percorrere possa essere quella dei test rapidi o quella dei tamponi salivari, come sollecitato ad esempio dal sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, che ha fatto riferimento a quanto gia’ avviene in Francia. Su questo strumento sara’ fatta una valutazione perche’ i test salivari non sembrano essere considerati da tutti attendibili dal momento che i risultati, talvolta, danno falsi positivi. Insomma, e’ una proposta sul tavolo e il commissario Figliuolo dovra’ valutare modalita’ e dare una risposta nei prossimi giorni. Anche se entreranno in gioco anche l’Iss e il Cts.

 

Legato all’ipotesi dello screening periodico c’e’ il tema, viene ancora specificato, delle risorse economiche, degli approvvigionamenti ma anche di tutta la parte sanitaria – chi farebbe i tamponi o i test salivari in tutte le scuole presenti sul territorio italiano? – e infine logistica. E c’e’ chi chiede anche un supporto alla Protezione civile.