Nazionale. Si celebra oggi la prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus.
Istituita con legge, approvata nella giornata di ieri e promulgata questa mattina dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la giornata di commemorazione ha come fine quello di 《conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone decedute a causa dell’epidemia》.
La ricorrenza è fissata per il 18 marzo di ogni anno a partire da questo corrente. Tale data è stata scelta in quanto, esattamente un anno fa a Bergamo (città satura di defunti per coronavirus), i mezzi militari furono impegnati, per la prima volta, nel trasporto, fuori città, di centinaia di salme vittime del Covid-19 destinate alla cremazione.
Con l’istituzione di questa legge l’Italia ricorderà così, ogni anno, chi non ce l’ha fatta contro il terribile virus. Il 18 marzo rappresenta e rappresenterà un vero e proprio giorno simbolico per il Paese per onorare la memoria delle vittime del Covid-19.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi in mattinata si è recato a Bergamo, città più duramente colpita nella prima ondata di Covid-19, per partecipare alla prima edizione della cerimonia commemorativa.
Durante l’evento è avvenuta la deposizione di una corona di fiori sulla stele dedicata alle vittime del virus al cimitero monumentale della città, osservato poi un minuto di silenzio.
Successivamente è stato inaugurato il Bosco della Memoria, presso il Parco Martin Lutero, con la cerimonia per la messa a dimora dei primi 100 alberi.
Inoltre, per onorare la memoria di tutte le vittime di Coronavirus, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto l’esposizione a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici.
Il premier Draghi, durante la cerimonia, ha detto: 《Vorrei che mi sentiste vicino, nella tristezza e nella speranza. Lo Stato c’è e ci sarà》.
Ha poi aggiunto:《Non possiamo abbracciarci ma questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci tutti ancora più uniti. A partire da qui, da questo luogo che ricorda chi non c’è più》.
《Questo luogo è un simbolo del dolore di un’intera nazione. È anche il luogo di un impegno solenne che oggi prendiamo. Siamo qui per promettere ai nostri anziani che non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette. Solo così rispetteremo la dignità di coloro che ci hanno lasciato》ha continuato Draghi ricordando poi i “protagonisti silenziosi di questa rete di solidarietà”, figure “simbolo di resistenza civile” e “tutte le vittime della pandemia”.
Un giorno di memoria ma anche di cordoglio che servirà a far sentire l’Italia più unita nel combattere contro un nemico invisibile e ancora forte ma che, si spera, presto verrà sconfitto rimanendo solo una triste pagina di storia.