TRENTOLA DUCENTA. Cala il sipario sul processo di Appello, che ha visto alla sbarra Nicola Fiorillo, il 50enne di Trentola Ducenta accusato di pedofilia (e già condannato in passato per armi). I giudici hanno confermato la condanna a 8 anni, incassata da Fiorillo in primo grado. Nel corso del procedimento si è assistito a un vero e proprio colpo di scena.
La difesa – avvocati Alexandro Maria Tirelli e Antonio De Marco – avevano raggiunto un concordato in Appello, per la definizione della pena a 6 anni di reclusione. Fiorillo, però, nonostante le prove video schiaccianti a suo carico, ha dichiarato al presidente di non volere procedere a formalizzare detto concordato, e ha letto in aula una lunga dichiarazione, attraverso la quale ha invocato il perdono della giustizia, e ha sostenuto che i ragazzi immortalati nel video non erano minorenni.
Nicola Fiorillo, fu arrestato nell’estate del 2019, nel corso di un blitz all’aeroporto di Tenerife, dopo mesi di indagini condotte dai carabinieri di Trentola Ducenta coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord. L’uomo aveva intenzione di raggiungere il Brasile.
L’inchiesta partì nel mese di maggio dell’anno 2018, quando, a seguito di perquisizione domiciliare e informatica, venivano rinvenuti nello studio di Fiorillo, personal computer con circa 4.000 video ritraenti soggetti minori di sesso maschile avere rapporti sessuali con soggetti maggiorenni. Durante quella perquisizione venivano scoperti anche 40 video riprodotti dallo stesso Fiorillo mentre intratteneva rapporti sessuali con soggetti minorenni. L’attività di indagine condotta dalla Stazione Carabinieri di Trentola Ducenta faceva emergere che l’imputato prometteva alle sue vittime regali di qualsiasi genere in cambio delle prestazioni sessuali, talvolta offrendo loro sostanza stupefacente del tipo cocaina.