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L’appuntamento al bar e i 30mila euro spariti: così i 5 fermati volevano cancellare il sequestro di persona

 

CASAL DI PRINCIPE. Cinque persone sono state arrestate dai carabinieri della compagnia di Casal di Principe, nell’ambito di un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, perche’ ritenute responsabili del reato di sequestro di persona a scopo di estorsione e di intralcio alla giustizia con l’aggravante del metodo mafioso. Gli arrestati per la vicenda delle pressioni sono Bernardino Crispino (classe 1986); Francesco Frascogna (1971); Nicola Sergio Kader (1986); Antonio Tornincasa (1970) e Emanuele Tornincasa (1996). Sono originari di Marcianise, San Cipriano d’Aversa, Aversa, Orta di Atella e Napoli. Gli unici liberi erano Frascogna e Kader.

 

L’indagine ha accertato come gli indagati, dal marzo 2020, dichiarando l’appartenenza al “Clan dei Casalesi” di uno di loro, avessero tentato di convincere, dietro promessa di somme di denaro, la vittima di un sequestro di persona commesso a Casal di Principe un mese prima, a ritrattare le accuse; anche la moglie della vittima e’ stata minacciata.

 

Tra i cinque arrestati dai carabinieri e’ presente anche uno degli effettivi responsabili – gia’ in carcere – del sequestro, che avvenne nel febbraio del 2020, e per il quale e’ in corso il dibattimento innanzi alla Corte di Assise di Napoli. In particolare la vittima fu fatta salire su un’autovettura per poi essere condotta in un luogo isolato di Castel Volturno, dove venne minacciato con una pistola e una corda legata al collo laddove non avesse restituito il corrispettivo di un pregresso debito di droga.

 

La vicenda comincia quando uno degli indagati di ieri dà appuntamento a un 33enne davanti a un bar di Casal di Principe, per poi farlo salire in auto e portarlo nella zona dei laghetti artificiali a Castel Volturno dove viene torturato e minacciato con una pistola. Doveva restituire un debito di 30mila euro per una partita di droga mai pagata.