CASERTA. La camorra consolida il proprio consenso sociale attraverso svariate modalita’ di assistenzialismo economico, sanitario e alimentare, oppure elargendo prestiti di denaro a titolari di attivita’ commerciali di piccole-medie dimensioni o creando i presupposti per fagocitare strumentalmente quelle piu’ deboli, utili per il riciclaggio e il reimpiego di capitali illeciti. Lo evidenzia la Direzione investigativa antimafia nell’ultima Relazione semestrale.
“Le ingenti risorse economiche di cui la camorra dispone – rileva la relazione – diventano quindi lo strumento ideale per proporre un ‘intervento’ potenzialmente molto piu’ rapido ed efficace rispetto a quello dello Stato, una sorta di welfare porta a porta, utile per accrescerne il consenso”. E le indagini confermano come alcuni gruppi criminali, “piuttosto che imporre le estorsioni, preferiscano entrare in societa’ con gli imprenditori che sono cosi’ costretti a diventare l”immagine pulita’ dell’attivita’ economica”. La straordinaria capacita’ dei clan piu’ strutturati di farsi impresa, prosegue la Dia, “e’ una potenzialita’ attraverso la quale la camorra potrebbe trarre ulteriore giovamento grazie anche alle prossime erogazioni di denaro pubblico, ad esempio, a sostegno del settore sanitario, della filiera agro-alimentare, del comparto turistico alberghiero e della ristorazione”.
Casalesi rilanciano
I casalesi riescono a “difendere e curare i propri interessi illeciti, tra l’altro, attraverso ramificazioni finanziarie extranazionali e importanti reti di imprese controllate da fiduciari dei clan, forti di legami organici con interlocutori dotati di specifiche e diverse competenze professionali capaci di gestire attività economiche di elevata e sofisticata complessità”.L’incidenza della pandemia nel tessuto economico campano potrebbe accrescere, quale ulteriore fattore di rischio, la migrazione di imprenditori camorristi nelle regioni del Centro e Nord Italia dove, operando senza i vincoli imposti dalle regole di mercato, potrebbero alterare la legittima concorrenza contribuendo a indebolire le imprese legali.
Le famiglie e le zone controllate
Mezzero (Schiavone): Grazzanise, Santa Maria La Fossa, Capua, Cancello Arnone
Mazzara-Caterino-Ferriero: Cesa
Russo (Schiavone): Orta, Succivo, Gricignano, Cesa
Perreca-Marciano: Recale, Macerata, Portico
Bifone: Recale, Macerata, Casapulla, Curti, Casagiove, San Prisco, Portico
Piccolo-Letizia: Recale, Macerata, Portico, Marcianise
Menditti: Recale, Macerata, San Prisco
D’Albenzio-Esposito: Maddaloni, San Felice
Massaro: San Felice, Santa Maria a Vico
Belforte: Marcianise, San Nicola, San Marco Ev., Capodrise, Maddaloni, Portico, Caserta
Del Gaudio-Fava: Santa Maria c.v.
Schiavone: Casal di Principe e Provincia Caserta
Zagaria: Trentola, San Marcellino, Casapesenna
Bidognetti-Nuova Gerarchia: Parete, Castel Volturno, Domiziana, Lago Patria, Lusciano, Villa Literno
Gagliardi-Fragnoli-Pagliuca (ex La Torre): Mondragone
Papa (Schiavone): Sparanise, Pignataro, Francolise, Calvi, Teano, Pietramelara, Vairano
Ligato-Lubrano: Calvi, Teano, Vairano, Sparanise, Pignataro
Esposito: Sessa, Cellole, Carinola, Falciano, Roccamonfina
LA MAPPA RIFERITA AL PRIMO SEMESTRE 2020