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Depuratore, padre di famiglia mandato via dopo 14 anni

 

PIEDIMONTE MATESE. Mandato via dopo 14 anni di lavoro nella manutenzione del depuratore, in piena emergenza pandemica e senza alcuna motivazione. E’ quanto denuncia la Fillea – Cgil Caserta (sigla dei lavoratori edili), che rende nota la vicenda del lavoratore di 51 anni Raffaele Compositore, sposato con figli, addetto alla manutenzione dell’impianto di depurazione comunale di Piedimonte Matese, ente locale gestito attualmente da un commissario prefettizio (Patrizia Vicari).

 

“Proprio la presenza del Commissario prefettizio, quindi di un organo pubblico, avrebbe dovuto garantire la continuita’ lavorativa – sottolinea Irene Velotti, segretario della Fillea-Cgil di Caserta – ed invece Compositore e’ stato messo da parte, come se 14 anni di servizio nel depuratore fossero stati dimenticati”.

 

Nel passaggio di cantiere seguito all’aggiudicazione dell’appalto alla nuova ditta vincitrice, Compositore non e’ stato infatti considerato; il capitolato d’appalto prevedeva la facolta’, per la nuova ditta, di assumere i lavoratori gia’ in servizio, ma l’aggiudicatario non ha sfruttato tale possibilita’. E cosi’ il lavoratore e’ rimasto in carico alla vecchia ditta, senza mansioni e in cassa integrazione, e verra’ licenziato non appena verra’ meno – il prossimo 31 marzo – il blocco dei licenziamenti varato dal governo Conte in questo periodo di pandemia. “Abbiamo tentato, anche tramite il legale del sindacato, di stabilire un dialogo con la ditta aggiudicatrice e con l’Ente Comunale, senza tuttavia ricevere alcun riscontro. E’ stato addirittura negato al lavoratore, unitamente ad un rappresentante sindacale, la richiesta di audizione con il sub commissario prefettizio Giuseppe D’Aiello”.

 

Per Compositore e i familiari l’attivita’ era l’unico mezzo di sostentamento; “non merita di essere lasciato solo soprattutto in un terribile momento storico e sociale come questo – dice la Velotti – percio’ condanniamo tale illegittimo comportamento e ci attiveremo in tutte le sedi per tutelarlo”.