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Commerciante muore dopo incidente, indagato l’automobilista. Il messaggio del sindaco

 

 

MARCIANISE. E’ deceduto questa mattina all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta Giuseppe Santoro, 78 anni, investito nella tarda mattinata di ieri nella zona di Parco Primavera a Marcianise.

L’anziano stava attraversando la strada in piazza Russolillo quando è stato centrato da una Lancia Musa guidata da un 38enne del posto. Le conseguenze del sinistro da subito non sono sembrate gravissime, ma per il 78 enne è stato disposto il trasferimento al pronto soccorso del nosocomio del capoluogo.

Le condizioni dell’ex commerciante sono poi peggiorate fino al decesso avvenuto questa mattina. Sul caso indagano gli agenti del locale comando di polizia municipale: dalla prima ricostruzione pare che il giovane alla guida non abbia visto l’anziano perchè accecato dal sole. Sulla salma è stato disposto l’esame autoptico: già domani, dopo il test presso l’istituto di medicina legale dell’ospedale civile, il corpo di Santoro dovrebbe essere liberato per il rito funebre. Come da prassi il conducente della Lancia, un 38enne del posto, è indagato a piede libero per omicidio stradale.

Il messaggio del sindaco

“Esprimo il mio vivo cordoglio per l’anziano commerciante che nei giorni scorsi è stato investito nella zona della 167 di Marcianise e che è deceduto in queste ore per l’aggravarsi delle sue condizioni. Mi dispiace moltissimo per ciò che è accaduto e, al di là delle responsabilità il cui accertamento avverrà in altre sedi, comprendo anche il dramma umano del giovane investitore. Un incidente mortale è comunque una tragedia per tutti coloro che vi sono coinvolti.” ha scritto il sindaco Antonello Velardi.

“Ciò detto, la vicenda mi consente di fare una considerazione sui gravi pericoli che corre chi a Marcianise cammina per strada. Mi vengono continuamente segnalate auto che sfrecciano ovvero non rispettano le più elementari norme del codice della strada. Marcianise aveva – e credo abbia ancora – il record provinciale degli incidenti stradali mortali in ambito cittadino: la dimostrazione che qui si rischia di morire più che altrove per la guida pericolosa degli automobilisti.
Non si risolve il problema con un colpo di bacchetta magica, il dato è culturale: bisogna lavorare molto sull’educazione stradale, in particolare tra le giovani generazioni. E nel frattempo bisogna essere più severi nella repressione e nella prevenzione. Ciò che proviamo a fare ogni giorno tra non poche difficoltà per la carenza di uomini e mezzi e tra molte, moltissime critiche.

A proposito di prevenzione, duranta la mia precedente amministrazione facemmo montare diversi dossi lungo le strade cittadine: nulla di nuovo, i dossi sono altrove ovunque, da Londra a Parigi, ad Amsterdam. Abbassammo anche il limite di velocità sulle strade del circuito urbano. Fummo massacrati; l’argomento fu brandito come una clava in campagna elettorale. I dirigenti in sella durante la gestione commissariale si aggrapparono a tutte le norme possibili ed immaginabili per smantellare quei dossi, anziché fare la cosa più giusta e naturale: istallarne di nuovi, più funzionali e più efficienti, ed organizzarsi per montare macchinette per il controllo della velocità.

Siamo ora punto e daccapo, intanto piangiamo un altro morto. E’ il destino di questa città: non riuscire mai a guardare oltre il proprio naso, non attaccare i prevaricatori piuttosto additare le persone perbene, demolire l’avversario appena prova a far rispettare una norma. Non conviene: meglio la confusione e il disordine: ci si sguazza molto più facilmente”.