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Abusi e violenze nel video choc: “Volevano incastrare padre inventandosi accuse fasulle”. NOMI E FOTO

 

MADDALONI.  Questa mattinata, personale della Polizia di Stato — Squadra Mobile di Caserta, coadiuvato dal personale del Commissariato di P.S. di Maddaloni, ha eseguito, su delega di questa Procura della Repubblica, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere — Ufficio GIP, nei confronti di tre pluripregiudicati, due uomini ed una donna, segnatamente: IANNIELLO PASQUALE, classe 1957, CIMMINO FRANCESCO, classe 1986 e VETRANO MONICA, classe 1980. Tutti e tre gli indagati sono ritenuti responsabili dei reati di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, lesioni, “revenge porn” e stalking, delitti commessi ai danni di una ragazza ventiduenne affetta da grave deficit cognitivo.

 

Il provvedimento restrittivo é stato emesso al termine di un’articolata e complessa indagine, svolta dagli investigatori della Sezione specializzata della Squadra Mobile di Caserta – reati contro la persona — sotto la direzione di questa Procura della Repubblica. Le dichiarazioni accusatorie della vittima, adeguatamente riscontrate da numerosi elementi, video ed accertamenti tecnici-scientifici, consentivano di ricostruire un quadro probatorio granitico nei confronti dei tre indagati per le ipotesi di reato sopra indicate. L’attività investigativa ha preso le mosse dalla denuncia di scomparsa della vittima, presentata dal padre presso il Commissariato di P.S. di Maddaloni.

 

Nell’immediatezza, gli investigatori attivavano le ricerche della giovane donna che, solo dopo diversi giorni veniva rintracciata presso la propria abitazione, dove era stata accompagnata da uno dei suoi aguzzini. Il Pubblico Ministero, congiuntamente al personale specializzato della Squadra Mobile casertana, attraverso la modalità dell’audizione protetta e con l’ausilio di una psicologa, procedeva ad escutere celermente la giovane vittima e, dal suo preciso racconto, emergeva che nei giorni precedenti i tre indagati, appofittando delle condizioni di minorata difesa della ragazza, affetta da ritardo intellettivo e cognitivo, l’avevano indotta a seguirli nell’abitazione di uno di loro; li l’avevano tenuta segregata e costretta a subire abusi sessuali, dopo averla picchiata con un bastone di legno e privata del telefono cellulare.

 

 

Tali dichiarazioni venivano riscontrate attraverso la perquisizione dell’appartamento in uso ad uno degli indagati, dove venivano effettuati i rilievi da parte della Polizia Scientifica nonché attaverso il sequestro dei telefoni cellullari in uso ai tre aguzzini e di altro materiale informatico. L’esame del telefono cellulare di uno degli autori consentiva di estrapolare alcuni video che documentavano univocamente le violenze sessuali perpetrate in danno della ragazza. Ulteriori video dimostravano il tentativo dei tre di indurre la ragazza a denunciare il di lei padre di inesistenti abusi sessuali, approfittando delle sue condizioni di minorata capacità cognitiva. I video, unitamente ad altro materiale, sessualmente esplicito, che ritraeva la vittima, venivano persino scambiati e diffusi tra gli indagati, senza il consenso della parte offesa.

 

Sulla base degli univoci elementi di prova raccolti, questa Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto, dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di S. Maria C.V., la misura cautelare della custodia in carcere per tutti e tre gli indagati. Questa mattina all’alba, la misura è stata eseguita, gli arrestati sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni per poi essere condotti, i due uomini, presso il Carcere di S. Maria C.V., mentre la donna presso il Carcere di Pozzuoli (Na).