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Virus, altra vittima nella Valle. Sindaco non riapre le scuole

 

Valle Caudina. Continua la strage di anziani ad Airola, le scuole non riaprono. Indipendentemente dalle decisioni che prenderà la Regione Campania, lunedì 25 gennaio nessuna scuola riaprirà ad Airola. Il centro caudino conta otto morti in questa seconda ondata del covid- 19. L’ultimo decesso, in ordine di tempo, è di ieri sera.

A perdere la vita, presso l’azienda ospedaliera San Pio di Benevento, il 73enne Pietro Ruggiero. L’ultimo saluto si terrà, presso il cimitero comunale, nel pomeriggio di oggi mercoledì 20 gennaio.

Otto morti sono davvero tanti e, purtroppo, si contano ancora decine di positivi. Il sindaco Michele Napoletano ha deciso di non rischiare e proprio per questo, insieme alla sua giunta e alla sua maggioranza, ha elaborato un proprio disegno per il ritorno in aula dei bimbi e degli studenti. Un percorso a tappe che non inizierà lunedì 25 gennaio, ma quello successivo che cade il primo febbraio. Quel giorno torneranno in aula solo i bimbi delle materne. Poi a seguire, a scadenza settimanale, elementari, medie e superiori.

Si terranno costantemente d’occhio gli indici di contagio e solo se sarà messo l’intera sistema in sicurezza. Tutti potranno tornare a fare lezioni in presenza. La fascia tricolore non intende rischiare. Il covid ad Airola continua a causare troppi morti e Napoletano non intende rischiare che esploda un nuovo focolaio. Vuole continuare a mantenere la massima cautela ed allora ha deciso questo percorso specifico.

La strage di anziani

Il sindaco vuole evitare che continui questa vera e propria strage di persone anziane. Lui stesso e la sua famiglia hanno perso una nonna e due zii. Troppe vittime, troppe lacrime per non essere più che cauti.

Anche ad Airola sembrava che tutto fosse iniziato in modo non preoccupante, che tutto si potesse risolvere in breve tempo. L’incubo, invece, continua da quasi tre mesi e le morti non si fermano. Così, le scuole non riapriranno lunedì 25 gennaio. Il percorso prende il via il primo febbraio. Mentre Napolitano continua a chiedere a tutti di osservare le norme anticovid per evitare di rimpiombare nell’incubo.