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Capua arriva in tv: ecco quando sarà trasmessa la serie “Il Commissario Ricciardi”

 

CAPUA. Ad oltre un anno dalle riprese c’è finalmente la data in cui la città di Capua sarà sugli schermi di mezza Italia. Sarà trasmessa infatti lunedì 25 gennaio su Rai Uno la prima puntata della serie tv ispirata al commissario Ricciardi e girata per le strade del centro storico della città nello scorso autunno.

“Il Commissario Ricciardi”, intrepretato da Lino Guanciale, doveva andare in onda già alla fine del 2020 ma ha subito piccoli ritardi legati alla pandemia. L’area scelta per le riprese è quella tra via Ludovico Abenavolo e corso Gran Priorato di Malta: una location che ha abbracciato sia l’area davanti alla chiesa Santi Filippo e Giacomo che quella nei pressi della chiesa Santi Rufo e Carponio. Si tratta ovviamente di scene in costume visto che la saga nata dalle pena di Maurizio De Giovanni è ambientata negli anni Trenta. A far capolino tra le strade del centro anche due macchine d’epoca, in particolare una Balilla.

Oltre a Guanciale nel cast ci sono anche Serena Iansiti (Livia), Maria Vera Ratti (Enrica), Antonio Milo (Maione), Enrico Ianniello (Dottor Bruno Modo), Fabrizia Sacchi (Lucia Maione), Nunzia Schiano (Rosa), Peppe Servillo (Don Pierino), Mario Pirrello (Garzo), Adriano Falivene (Bambinella), Massimo De Matteo (Padre Enrica), Susy Del Giudice (Madre Enrica) e Marco Palvetti (Falco).

 

La storia del commissario Ricciardi

Nato nel 1900 in Cilento, dalla famiglia nobiliare dei baroni di Malomonte, dopo la morte dei genitori si è trasferito con l’anziana tata Rosa a Napoli, dove si è laureato in legge ed è entrato nella squadra mobile della Regia Polizia. Nelle sue indagini viene aiutato dal fedele brigadiere Maione che vive nei Quartieri Spagnoli, dal razionale e antifascista dottor Modo che è medico legale, e dal femminiello Bambinella che riporta le voci che circolano in città.

 

La caratteristica segreta del Commissario Ricciardi, da lui chiamata “il Fatto”, è quella di poter percepire le ultime parole e le ultime sensazioni delle vittime di morte violenta (sia incidenti sia omicidi), il cui fantasma vede sul luogo del decesso in maniera via via più evanescente. Scoprì tale potere da bambino, quando, girando per le vigne appartenenti alla sua famiglia, trovò il cadavere di un contadino che si scoprì in seguito essere stato ucciso da un altro bracciante. Ciò lo fa vivere in un’atmosfera di continua tristezza, circondato dalle immagini dei corpi straziati in incidenti e dalla mestizia delle ultime invocazioni d’aiuto. Ha conosciuto Maione proprio quando il figlio del brigadiere, anch’egli poliziotto, fu ucciso e Ricciardi gli riferì le sue ultime parole.