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Jabil, parte ennesimo countdown per scongiurare i licenziamenti. Chiesto vertice al Mise

 

MARCIANISE. Vertenza Jabil: bisogna evitare assolutamente i licenziamenti. Nonostante i continui sacrifici fatti da tutti i dipendente nel corso dei mesi oggi ci si ritrova al punto di partenza. Nell’ultimo incontro tra le parti purtroppo sono stati riconfermati gli esuberi e la ricollocazione come unica alternativa ai licenziamenti.

 

Oggi non è tanto il “progetto reimpiego” a preoccupare i lavoratori Jabil bensì le scarse garanzie presentate dalle aziende interessate alla ricollocazione. Fim Fiom Uilm e Failms hanno sempre sottolineato la necessità che le aziende che si proponevano per la ricollocazione dovevano essere monitorate per verificarne la fattibilità, la concretezza e la qualità dei progetti di reindustrializzazione. Ulteriore preoccupazione è la mancata presentazione da parte della Jabil di un piano industriale cosa che rende sempre più incerta anche la possibilità di garantire il lavoro ai i 350 dipendenti che dovrebbero restare.

 

Il 31 marzo con la data ultima dello “stop ai licenziamenti”, si prospetta la riapertura dello scenario dei licenziamenti che non sono stati smentititi dalla multinazionale e che con il continuo calo di commesse rischiano di essere maggiori dei 130 più volte annunciati. Si ribadisce che per il sito di Marcianise occorre una missione produttiva indicata e sostenuta dalla Corporate americana che si attesti su un vero progetto industriale, di più ampio respiro, finalizzato alla saturazione di tutti i lavoratori presenti. Per questi motivi FIM-FIOM-UILM e FAILMS hanno chiesto incontri specifici di approfondimento sia con il MISE che con la Regione Campania: “Se si vogliono scongiurare i licenziamenti è inevitabile un coinvolgimento fattivo e responsabile delle istituzioni sia nazionali che territoriali. Provincia, Regione e Governo possono e devono scendere in campo per la salvaguardia del futuro di centinaia di famiglie del Sud. Il territorio campano, la provincia di Caserta, non puo’ e non deve essere abbandonato dalle Istituzioni”