NAZIONALE. Dovremo motivare lo spostamento ma senza l’obbligo di scrivere il nome della persona dalla quale ci stiamo recando. E se andiamo a pranzo dai genitori, di sera non possiamo andare dagli amici. Sono questi alcuni dettagli del Dcpm natalizio che scatterà dal 24. Ricordiamo che la Campania resterà zona arancione anche in questi giorni prima dell’entrata in vigore del dispositivo nazionale.
VISITE NATALIZIE: LE RISPOSTE ALLE DOMANDE FREQUENTI
A Natale devo rimanere in casa solo con conviventi o parenti stretti?
No, è possibile invitare due persone esclusi under 14 e disabili. Non è specificato grado di parentela: i non conviventi dunque possono essere familiari, amici o partner
Per andare da una persona devo usare l’autocertificazione?
Sì, nei giorni di zona rossa per muoversi a piedi o con qualsiasi mezzo è necessario giustificare lo spostamento con l’autocertificazione. Nei giorni arancioni si può circolare solo all’interno del proprio Comune.
Nell’autocertificazione devo indicare il nome delle persone dalle quali mi sto recando?
Non è necessario. Per la legge della privacy i cittadini possono non comunicare il nome delle persone dalle quali si stanno recando.
Posso andare in due case diverse nello stesso giorno?
No, è vietato. Ogni giorno si può scegliere solo uno spostamento in deroga. E’ quindi vietato ad esempio pranzare da una persona (familiare o amico che sia) e poi cenare da un’altra.
Ho due figli minorenni ma con più di 14 anni. Posso andare dai nonni a Natale?
No, devono venire i nonni da te. Se i figli avessero meno di 14 anni sarebbe consentito perchè non sono considerati autosufficienti.
Posso andare a trovare i genitori a Natale spostandomi da una regione all’altra?
No, gli spostamenti tra regioni sono vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio. Unica eccezione per chi ha mantenuto la residenza nel Comune dei genitori.
Festivi in rosso
Sono complessivamente 10 i giorni in cui sarà estesa a tutta Italia la zona rossa: 24-25-26-27 e 31 dicembre, 1-2-3-5 e 6 gennaio. In tutto il paese valgono dunque le regole finora adottate nelle regioni rosse: sarà “vietato ogni spostamento in entrata e in uscita” sia tra le regioni sia tra comuni e all’interno degli stessi “salvo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. E’ sempre possibile rientrare alla propria abitazione o domicilio. Sono inoltre chiuse le attività commerciali al dettaglio – ad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabacchi – e i bar, i ristoranti, le gelaterie, le pasticcerie e i pub, che possono effettuare solo la consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto. E’ invece consentito svolgere sia attività motoria, “individualmente” e “in prossimità della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione”, sia attività sportiva, ma anche questa solo in forma individuale ed “esclusivamente all’aperto”.
I 4 arancioni
ìL’Italia sarà invece tutta arancione nei giorni ‘lavorativi’ all’interno delle due settimane delle vacanze natalizie: il 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio. Rispetto alla zona rossa, due sono le differenze principali: sono aperti i negozi ed è sempre consentito lo spostamento all’interno del proprio comune di residenza. Il decreto introduce però una norma a favore dei piccoli comuni: sono infatti consentiti gli spostamenti dai paesi con una popolazione non superiore a 5mila abitanti per una distanza di massimo 30 chilometri “con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”.
Cenone aperto a 2 non conviventi
Per tutto il periodo delle festività natalizie il governo ha però introdotto una deroga ai divieti, che sarà dunque valida sia nelle giornate in cui l’Italia sarà ‘rossa’ sia in quelle in cui sarà ‘arancione ed è quella per consentire comunque ai parenti più stretti di vedersi per il cenone “lo spostamento verso le abitazioni private – si legge nella bozza del decreto – è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22 verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.