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Architetto morto Covid, moglie denuncia tutti: “Malasanità ha ucciso Francesco”

 

CAPUA/CASAL DI PRINCIPE. E’ una denuncia puntuale oltre che pubblica, perchè fatta tramite social, quella di Ida Colandrea, la moglie dell’architetto Francesco Caterino, morto nella giornata di domenica di Covid a nemmeno 60 anni.

 

La consorte del professionista originario di Casal di Principe e residente a Capua, insegnante a Torre del Greco, ha annunciato una denuncia per malasanità per quanto avvento a suo marito.

 

“Sono la moglie dell’architetto vittima della malasanità… farò una denuncia penale al team covid di Capua e precisamente ad un medico in particolare, il quale dopo avermi contattato una sola volta e dopo avermi dato una terapia che già facevo per ulteriori 3 gg è letteralmente scomparso… telefonavo al suo numero  cellulare, mandavo messaggi ma nulla.. il vuoto. Da buona cittadina rispettosa delle norme ho cercato di non intasare subito la sanità con un ricovero precoce , come si raccomandava, ho chiamato l’ambulanza solo il sesto giorno di malattia di mio marito, ma l’ambulanza che proveniva dal comune di Sparanise si è rifiutata di ricoverarlo perché non stava abbastanza male…

 

Dopo 2 gg chiamo di muovo l’ambulanza che questa volta proveniva da Curti.. è arrivato un team a mio avviso, non all’altezza, la dottoressa del team non è nemmeno entrata a casa per guardare mio marito. L’ambulanza è arrivata a casa mia alle 9,30 e ha sostato lì per circa 3 ore per trovare un posto letto in un ospedale della provincia.. nel frattempo un infermiere della suddetta ambulanza aveva bisogno impellente di urinare e si è accomodato nel giardino di casa mia… dopo tre ore pare che si sia liberato un posto a Caserta, si parte ma a Caserta si scopre dopo altre tre ore, che il posto non c’era, c’è forse la possibilità di ricovero al Melorio di Santa Maria cv. Che bello proprio quel giorno si inaugura il reparto covid… arrivata ambulanza al melorio circa alle 3 , ci avvisano che l’ospedale non è ancora pronto ad accogliere i pazienti perché deve ancora organizzarsi.. quindi si aspetta circa altre 2/3 ore … nel frattempo la dottoressa dell’ambulanza viene invitata da me a misurare febbre e saturazione a mio marito (io a casa lo facevo spesso per monitorarlo).

 

Lei ha seguito il mio invito, ma malvolentieri in quanto era pressata da altri tipi di bisogni, come quello di fare pipì. Chiama la sua centrale operativa e comunica che lascerà il malato avanti all’ingresso del’ ospedale perchè non ce la fa più a trattenersi… la centrale naturalmente dice che non può abbandonare il malato ma lei se ne frega e se ne va.. nel frattempo io chiamo i carabinieri i quali, avvertiti dell’accaduto, mi rispondono che non posso venire perché non sono immuni al covid!!! Non vi sembra uno schifo tutto questo ??? Una situazione surreale kafkiana…mio marito può darsi sarebbe morto uguale ma la malasanità, la disorganizzazione di tutto un sistema che è allo sbando, ha contribuito notevolmente alla sua fine!! Si aspettino da me denunce penali le persone che dovevano garantirmi un aiuto sanitario e che invece per la loro incompetenza e disumanità mi hanno portato ad un triste epilogo.. questo succede perché molte volte chi occupa posti di un certo rilievo, li occupa non per meritocrazia ma mi vien da pensare solo per clientelismo o altro schifo… come succede spesso nel paese Italia … operatori non tutti certo e medici non tutti certo.

 

Vergognatevi, giocate con la salute delle persone e con la vita di noi tutti esseri umani… vi auguro di non finire intubati e poi perdere la vita come è successo a mio marito… ma non vi succederà, nemmeno dio vuole accanto a se tanto schifo.. e questo è quanto… Grazie a mio cognato Nicola Caterino per avermi dato l’input per scrivere questa mia testimonianza e se potete condividetela… grazie”