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La maledizione di Pompei, restituiti reperti rubati “Ci hanno portato sfortuna”

Di 11 Ottobre 2020Attualità

Pompei. A soli pochi giorni dall’incredibile scoperta avvenuta nel sito archeologico partenopeo, “Pompei” ritorna a far parlare di se e questa volta con una storia particolare che ha sia un lieto fine, sia un pizzico di mistero.  Sono ritornati a casa dei reperti archeologici provenienti dall’Inghilterra rubati nel lontano 2005 da alcuni turisti in visita nel capoluogo Partenopeo presso gli scavi più belli e suggestivi della città ai piedi del Vesuvio.

Tutti contenenti in pacco  destinati al titolare di un’agenzia di viaggi di Pompei che, dopo un primo momento di stupore, li ha consegnati ai carabinieri del posto fisso del parco archeologico per essere riportati a casa dopo 15 anni con l’aiuto della  Soprintendenza.

Un pacco con dei reperti archeologici rubati accompagnati da una lettera anonima dal Canada: “Portano sfortuna, riprendeteveli”. I reperti erano accompagnati da due lettere di scuse scritte in inglese che spiegano il folle gesto fatto dai turisti che oggi chiedono scusa a tutti spiegando che dal momento in cui decisero di compiere un gesto così sciocco le loro vite siano cambiate in un susseguirsi di eventi negativi, di sciagure, erano stati puniti per aver rubato pezzi di una storia dove persone sono morte soffrendo in modo atroce e non hanno avuto via di scampo alla propria sorte. Di qui la decisione di rimandare in Italia le tessere del mosaico e gli altri pezzi, sostenendo che era loro la colpa di così tanta sfortuna.

Lettera di scuse  e di pentimento quella di Nicoleper aver voluto tutto per se un pezzo di storia che nessuno poteva avere. Pezzo di storia che da quel giorno iniziarono a emanare tanta energia negativa che iniziò ad abbattersi su di lei e la sua famiglia, energia negativa trasformata pian piano in una maledizione.

 

La confessione di una lettera

“Ho preso alcuni tasselli quando ho visitato Pompei nel 2005. Ero giovane e stupida. Volevo avere un pezzo di storia che nessuno poteva avere. Non ho effettivamente pensato o realizzato cosa stessi prendendo. Ho preso un pezzo di storia cristallizzato nel tempo e che in esso ha tanta energia negativa. Persone sono morte in un modo così orribile e io ho preso tasselli legati a quella terra di distruzione. E’ da allora che la sfortuna ha giocato con me e la mia famiglia”. Racconta tutto, Nicole, nella sua lettera inviata dal Canada. Racconta di aver rubato reperti al Parco Archeologico di Pompei e racconta la sua storia che da quel giorno, dice, sembra essere stata quasi segnata da una sorta di maledizione. Da qui la decisione di restituire tutto”.

La lettera e i reperti sono arrivati a Pompei in un plico consegnato al titolare di un’agenzia di viaggi.

“Ora ho 36 anni e ho avuto il cancro al seno due volte, l’ultima volta finito in una doppia mastectomia. Io e la mia famiglia abbiamo anche avuto problemi finanziari. Siamo brave persone e non voglio passare questa maledizione alla mia famiglia o ai miei bambini. Per questo perdonatemi per il gesto fatto anni fa, ho imparato la lezione – scrive Nicole – sto chiedendo il perdono degli Dei. Voglio solo scrollarmi di dosso la maledizione ricaduta su di me e la mia famiglia. Per piacere accettate questi reperti così da fare la cosa giusta per l’errore che ho fatto. Mi dispiace tanto, un giorno tornerò nel vostro bellissimo paese per scusarmi di persona”. 

 

Nel pacco una seconda lettera sempre dal Canada e sempre di scuse svela un secondo furto sempre nel 2005. E’ scritta da Alastain e Kimberly G.

“Ciao, vi restituisco queste pietre che io e mia moglie abbiamo preso mentre visitavamo Pompei e il monte Vesuvio nel 2005. Le abbiamo prese senza pensare al dolore e alla sofferenza che queste povere anime hanno provato durante l’eruzione del Vesuvio e la morte terribile che hanno avuto. Siamo dispiaciuti e per piacere perdonateci per aver fatto questa terribile scelta! Possano le loro anime riposare in pace”.

 

I due turisti pentiti annunciano che non ripeteranno più lo sciocco gesto in nessun’altro sito storico, artistico. Archeologico che visiteranno