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Fratelli d’Italia: “La positività di sindaco e assessore può avere risvolti allarmanti”

Santa Maria a Vico. Arriva una nota di Fratelli d’Italia Santa Maria a Vico sulla questione contagi.

Il direttivo di Fratelli d’Italia di Santa Maria a Vico, esprime preoccupazione e angoscia a causa dell’aumento dei contagi da Covid-19.

I contagi allarmanti degli ultimi giorni, che hanno coinvolto sindaco e vicesindaco, avevano già destato preoccupazione, e  scongiurato, fin adesso, il focolaio epidemico.

Le continue raccomandazioni rispetto alle precauzioni da attuare per evitare la diffusione del virus, non sono bastate però a contenere il numero dei contagi.

E’ evidente, che la positività del sindaco e del vicesindaco, in piena campagna elettorale, possa avere ancora risvolti allarmanti.

A tale proposito, Fratelli d’Italia si dice preoccupata dall’atteggiamento superficiale, di chiunque non si attenga alle disposizioni di legge finalizzate al contenimento della diffusione dell’infezione.

E’ disposizione di legge,  oltre che dovere civico e morale, comunicare al dipartimento di salute competente, l’elenco di tutti coloro che abbiano avuto contatti con i contagiati, e alternativamente, ripetere il tampone naso faringeo soprattutto in questa fase delicata di competizione elettorale, fermo restando la quarantena obbligatoria per tutti coloro che abbiano avuto contatti con soggetti risultati positivi.

A tale proposito, si chiarisce che nulla determina la negatività del test sierologico, in quanto non attendibile. Si richiamano, dunque, tutti i cittadini, ed in particolare modo i candidati ad un comportamento serio, e responsabile a tutela della salute pubblica.

Fratelli d’Italia, apprezzando il lavoro del Sindaco nei mesi più terribili della diffusione da Covid- 19, si augura che la circostanza sia affrontata, adesso, con lo stesso zelo e la stessa puntualità.

Si ricordi ulteriormente che la condotta dei potenziali untori è penalmente rilevante, e tipizzata dal codice penale come delitto colposo contro la salute pubblica. Il reato (articolo 452 del Codice Penale) prevede dai 3 ai 12 anni di reclusione, oltre alla ormai nota denuncia penale per il reato di inosservanza agli ordini delle autorità.