Boss ucciso, la svolta: intercettato giovane sospettato del delitto
Valle Caudina. Un giovane pregiudicato e una discussione animata di alcuni giorni fa, e poi i fotogrammi non proprio nitidi di un filmato dell’impianto di videosorveglianza comunale. Sono i tasselli del puzzle che i carabinieri del comando provinciale di Avellino, coordinati dal sostituto procuratore Roberto Patscot, stanno mettendo assieme per risolvere l’omicidio di Orazio De Paola. Il boss 58enne, considerato il reggente del clan Pagnozzi, e’ stato ucciso tra le 10 e le 11 di questa mattina con 4 colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata e un quinto, esploso mentre De Paola era gia’ a terra, che lo ha raggiunto alla testa. Gli inquirenti sono convinti che il giovane pregiudicato di San Martino Valle Caudina con cui De Paola aveva avuto una violenta discussione alcuni giorni prima sia da collegare al delitto.
Il giovane, ricercato da questa mattina, secondo alcune fonti, sarebbe già stato intercettato: i carabinieri hanno fermato un’auto, lungo l’autostrada nei pressi di Roma. Il sospetto assassino di Orazio De Paola viaggiava insieme ad altre persone. I carabinieri lo avrebbero riconosciuto e sopposto a fermo di polizia.
Sono state gia’ interrogate diverse persone e il quadro delle ultime ore di vita del boss, da ragazzino vicinissimo al capoclan Domenico Pagnozzi, e’ piu’ chiaro. Cosi’ come sembrerebbe confermata l’ipotesi che De Paola non si sia trovato per caso nel luogo dove e’ stato ucciso, ma che si sia recato a un appuntamento. La salma del boss e’ stata trasportata nella sala mortuaria dell’ospedale di Avellino dove nei prossimi giorni sara’ eseguita l’autopsia su incarico della procura di Avellino.