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Crocifisso, la festa che non c’è: spazio solo ai riti religiosi. Le testimonianze dei devoti

 

Crocifisso, la festa che non c’è: spazio solo ai riti religiosi. Le testimonianze dei devoti

 

MARCIANISE. “Quest’anno non sarà semplice, ma almeno ho sempre con me il mio amico”. Lo chiama proprio così Giovanni Paolella, storico vigile urbano di Marcianise ora in pensione, e devoto del Crocifisso. Perchè per generazioni di marcianisani il Crocifisso non è solo una festa, ma è un compagno di viaggio di un’esistenza che a volte può riservare anche pagine difficili.

“Sono stato graziato. Devo dire grazie a lui e ai miei angeli, i medici dell’ospedale di Caserta”. Per Giovanni e per tanti altri non è stato semplice veder passare il 25 luglio come un giorno qualsiasi. Ieri infatti non c’è stata la consueta cerimonia dell’Alzabandiera e le restrizioni per limitare il contagio da Covid hanno toccato ovviamente anche la Festa del Crocifisso.

Don Paolo Dello Stritto, parroco del Duomo, ha annunciato nei giorni scorsi la celebrazione di 3 messe per la giornata di ieri, anche se la chiesa non ha potuto accogliere tutti i fedeli proprio a causa del Coronavirus. Ed anche settembre, momento storicamente dedicato alla Festa, quest’anno avrà tutto un altro sapore.