Il pizzino choc di Sandokan: “Uccidete i parenti dei pentiti”
SAN CIPRIANO D’AVERSA/CASAL DI PRINCIPE. E’ stato prima che un uomo del clan una persona vicinissima alla famiglia Schiavone. Nicola Panaro questa mattina ha rivelato ai giudici della Corte di Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere retroscena agghiaccianti sulla stagione di sangue dei Casalesi e in particolare sulla reggenza di Francesco Schiavone.
Il boss Sandokan avrebbe scritto – secondo il racconto del collaboratore di giustizia – un pizzino per dare l’ordine di uccidere i parenti dei collaboratori di giustizia. Il manoscritto venne poi consegnato nelle mani del cugino ed omonimo Francesco Schiavone detto “Cicciariello” che divenne l’esecutore materiale dell’omicidio di Giusepe Quadrano, anche lui cugino ed omonimo ma di un collaboratore di giustizia.
Un intreccio svelato questa mattina da Nicola Panaro alias “Il Principino nel processo che vede alla sbarra Francesco Schiavone “Sandokan” come mandante del delitto Quadrano e che è in fase dibattimentale e si sta svolgendo con rito ordinario. Il filone di coloro che hanno scelto l’abbreviato si è esaurito in secondo grado con la condanna a 30 anni di Sebastiano Panaro e a 20 anni propio di Cicciariello.
L’omicidio risale al 1996: Giuseppe Quadrano, omonimo del killer di Don Diana, venne ucciso – secondo la Dda – per rappresaglia dopo la scelta proprio dell’altro Quadrano di pentirsi. Il postino pagò con la vita le vicissitudini delle esistenze altrui e la furia di una stagione macchiata dal sangue di molti innocenti.